Segnalazioni

Università di Brescia - Concorso Truccato - Sentenza TAR

Egregi Signori,

Il TAR di Brescia (dopo un'ordinanza emessa a novembre) ha emesso e pubblicato ieri una sentenza definitiva molto interessante con la quale ha annullato gli esiti di un concorso universitario (Università di Brescia) che ha visto come vincitore l'allievo del Prorettore Claudio Teodori a causa di rapporti troppo stretti tra i due (di natura professionale e a contenuto economico).

La sentenza evidenzia anche un falso in atto pubblico di un altro commissario il Prof. Pizzo. La vicenda vede coinvolti anche il Rettore Pecorelli e il Prof. Canziani, ai tempi Preside della Facoltà di Giurisprudenza, e sono prevedibili strascichi penali. Infatti sotto molti aspetti preannuncia uno scandalo sui concorsi truccati molto simile a quello che ha travolto recentemente l'Università di Messina.

L'articolo che allego e che ho predisposto riassume i nodi cruciali della vicenda.

La Sentenza del TAR (come anche l'ordinanza di novembre) è pubblica e disponibile sul sito www.giustizia-amministrativa.it --> TAR --> Brescia --> Ricerca Ricorsi --> 2012 1148

ARTICOLO

Concorsi universitari "truccati". Brescia come Messina?

Concorso da rifare! Così ha stabilito il TAR di Brescia con riferimento ad una procedura comparativa per un posto da ricercatore in Economia Aziendale presso la locale Facoltà di Giurisprudenza. Quello che preoccupa sono però motivazioni, che fanno tornare alla mente le recenti vicende sui concorsi truccati che hanno travolto l'Università di Messina. Un commissario, il prorettore Claudio Teodori, è stato ritenuto incompatibile perché - osserva il giudice - il rapporto tra quest'ultimo e il vincitore è negli anni "andato molto oltre la relazione maestro-allievo, in quanto si è concretizzato in forme di collaborazione per conto di soggetti pubblici e privati al di fuori dell'ambito universitario". Proprio a questo riguardo, già l'ordinanza cautelare dello scorso novembre, emessa da una diversa sezione del TAR, aveva evidenziato rapporti patrimoniali intervenuti tra i due soggetti per consulenze estranee all'attività accademica a favore di soggetti privati.

Non è tutto. Un altro commissario, il Prof. Michele Pizzo, ha addirittura - continua la sentenza - dichiarato il falso negando sui verbali che il ricorrente avesse scritto una monografia, che invece era stata regolarmente depositata.

Ma la vicenda ha contorni ben più ampi. Coinvolge infatti, sin dall'inizio, anche il Prof. Arnaldo Canziani, Preside della Facoltà di Giurisprudenza ai tempi della vicenda e membro anch'esso della commissione giudicatrice, prima di dimettersi denunciando al Rettore i comportamenti scorretti degli altri commissari che hanno avvantaggiato il candidato risultato vincitore. Di tutta risposta - racconta la sentenza -, il Rettore Sergio Pecorelli non solo aveva ignorato le denunce del Prof. Canziani, ma lo aveva rimosso dalla carica sostituendolo proprio con il Prof. Teodori, il "maestro" del candidato destinato a vincere. Eppure, il TAR conferma oggi che le denunce del Prof. Canziani non erano poi così infondate.

Le storie di nepotismo universitario non sono certo ignote alla cronaca nazionale, ma l'Università di Brescia sembrava sinora esente da questo male. E' molto probabile che alla vicenda possa ora interessarsi la procura per molteplici reati, dall'abuso di ufficio al falso in atto pubblico, che potrebbero investire alcune tra le massime autorità accademiche dell'Ateneo coinvolte nel concorso. Tutto questo lascia un senso di rammarico: di uno scandalo universitario la città avrebbe certamente fatto a meno in questo momento.


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