Elezioni

Elezioni: ecco chi sono i 12 bresciani che andranno in parlamento

Sono 12 i bresciani che andranno in Parlamento, alla Camera o al Senato, la metà sono leghisti. Due a testa invece i deputati per Pd e 5 Stelle, uno solo per Forza Italia

L'armata dei bresciani alla carica del Parlamento: la scorsa legislatura erano venti, questa volta solo una dozzina. Nessun crollo delle preferenze, nessuna punizione divina: ma un cambio in corsa della legge elettorale, che in qualche modo penalizza il territorio di Brescia e provincia.

Come da sentenza “elettorale”, dal numero di voti raccolti, tra città e provincia è il centrodestra che vince a mani basse. Sono addirittura cinque i leghisti bresciani che andranno alla Camera: Simona Bordonali, Paolo Formentini e Raffaele Volpi, che hanno vinto gli “scontri diretti” dei collegi uninominali, Eva Lorenzoni e Giuseppe Donina con il voto proporzionale.

Sempre alla Camera, per Forza Italia, anche Mariastella Gelmini, per il centrosinistra Alfredo Bazoli e Marina Berlinghieri (entrambi del Partito Democratico), anche se “sconfitta” nel testa a testa con formentini, nel collegio uninominale di Lumezzane.

Stesso discorso vale anche per i rappresentanti del Movimento 5 Stelle, che a Brescia sono solo due: Claudio Cominardi alla Camera e Vito Crimi al Senato, entrambi – come Belinghieri – però sconfitti nel collegio di Palazzolo, dove Cominardi è arrivato terzo dopo il centrosinistra, e nel collegio di Lumezzane, dove anche Crimi è arrivato terzo.

Gli altri due eletti al Senato sono Stefano Borghesi (Lega Nord), il più votato appunto del collegio di Lumezzane, e Adriano Paroli (Forza Italia), l'ex sindaco del capoluogo che era candidato all'uninominale di Brescia.

I numeri della provincia di Brescia. Nel collegio plurinominale Lombardia 3-01 (a cui però manca qualche piccolo Comune, distribuito in altri collegi) la Lega è il primo partito con 204mila voti e il 33,22% delle preferenze, poi il Partito Democratico con 122mila voti (il 19,71%) e il Movimento 5 Stelle con 116mila voti (e il 18,9%). Forza Italia crolla al 12 e mezzo per cento, con meno di 78mila voti.


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