Fascisti in consiglio comunale: caso nazionale, interviene il Ministero dell’Interno
A pochi giorni dalle elezioni amministrative il Ministero dell'Interno ha aperto un'inchiesta sull'elezione di tre rappresentanti del Partito Socialista Nazionale al consiglio comunale di Mura
Fascisti su Marte? Niente affatto, fascisti su Mura. Il piccolo paese della Valsabbia si è guadagnato suo malgrado le pagine delle cronache locali e non: a seguito dell'ultima tornata elettorale (con la bellezza di 41 voti guadagnati sul “campo”) in consiglio comunale ci saranno anche tre rappresentanti del movimento Fascismo e Libertà, candidati per il Partito Socialista Nazionale.
Una cosa che a tratti fa sorridere, ma a tratti anche rabbrividire: per questo il Ministero dell’Interno ha aperto un'istruttoria sul caso. Il prefetto appena nominato Annunziato Vardè ha già inviato a Roma i dettagli della vicenda.
La candidatura di Mirko Poli (appunto, di Fascismo e Libertà) nel piccolo Mura fin dagli esordi è diventata un caso politico: sul tema è stata presentata anche un'interrogazione parlamentare a firma del deputato Luigi Lacquaniti, ex Sinistra Ecologia e Libertà e ora tra le file del Partito Democratico.
Proprio Lacquaniti mercoledì ha inviato una “lettera aperta” al prefetto di Brescia: “A pochi metri dal suo ufficio c'è Piazza della Loggia – scrive il deputato Pd – che riporta ancora i segni del culto della morte che fu, che è il fascismo. Vorrei che i nostri figli un giorno potessero studiarlo solo sui libri di scuola, come un incubo ormai rimosso dalla nostra storia”.
Non solo nel Bresciano lo sgradito ritorno del fascio littorio, o dei suoi derivati: anche a Sermide in consiglio comunale è stato eletto un rappresentante della lista “Fasci italiani del lavoro”, riconducibile anche in questo caso al movimento Fascismo e Libertà.