Politica

Anche il sindaco all'attacco della prefettura: "Troppi profughi in città"

Polemiche roventi tra il sindaco di Brescia Emilio Del Bono e la Prefettura: ad accendere la scintilla l'arrivo di oltre 40 profughi in uno stabile di Via Bocchi. Per il primo cittadino lì non ci possono stare

In tutto, e solo in città, sono ormai circa 600. Più o meno il doppio dello scorso anno. Certo: la quota, se paragonata al numero degli abitanti, vale lo 0.3% della popolazione. Manco da accorgersene. Ma la polemica divampa: i profughi sono concentrati in poche strutture, e la situazione diventa difficile da gestire.

Tanto che anche il sindaco Emilio Del Bono sembra essersi arrabbiato, e parecchio. In conferenza stampa ha attaccato direttamente la Prefettura, sulla “gestione dell'emergenza”. “Così abbiamo finito di collaborare – ha spiegato Del Bono – perchè la Prefettura non ha mantenuto gli impegni che aveva preso con noi”.

Critica durissima: a scatenare la scintilla gli ultimi arrivi, in una palazzina di Via Bocchi, dove da pochi giorni sono arrivati poco più di una quarantina di richiedenti asilo. Non solo il Comune non sarebbe stato avvisato, ha continuato il sindaco, ma anche la proprietà dell'immobile e la cooperativa che gestisce gli ultimi arrivi non sarebbero del tutto in regola.

“Nessuno si è lamentato, non è successo nulla, l'atmosfera è tranquilla – precisa Del Bono – ma si tratta comunque di obbedire alle leggi, come fanno tutti”. Nello stabile infatti sarebbero stati buttati giù un po' di muri, così da farne una struttura “adatta” all'accoglienza.

E sembra poi che in quello stabile gli spazi già non bastano. “Quella casa è una casa, non può essere un albergo”, ha tuonato ancora Del Bono. I primi sopralluoghi avrebbero confermato una situazione di sovraffollamento, con tutti i problemi del caso.

L'affondo di Del Bono è anche verso la Lega. Negli ultimi tempi, dalla Regione, Simona Bordonali e Fabio Rolfi avevano attaccato sulla gestione dell'accoglienza in città. “Sono solo dei finti rivoluzionari da tastiera. Scrivono solo comunicati, e si dimenticano di essere in Regione, e che quindi dovrebbero occuparsi proprio di questa emergenza”.

La ricetta, anche cittadina, dovrebbe essere quella di un'accoglienza diffusa. La Prefettura intanto continua il lavoro di “smistamento”, anche per ridurre il peso della quota di Brescia città. Ma qualcosa, nel rapporto politico, a questo punto si sarebbe “rotto”.


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