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Abel Ferrara, pifferaio magico a Brescia: giornata d'autore a Old Cinema

Regista dell’impuro, bardo metropolitano, rabdomante di luoghi e anime perse, tra peccato e redenzione: Abel Ferrara è per la prima volta a Brescia, sabato 5 marzo, per riscoprire la città segreta con occhio da cineasta visionario, insieme ai bresciani.

Per un’intera giornata, infatti, il regista cult di “King of New York”, “Il cattivo tenente” e “Pasolini” è ospite di Old Cinema Brescia 2016: la rassegna di un anno sulle sale perdute e il genius loci del cinema, ideata da Old Cinema e promossa dal Comune di Brescia per riflettere sul dna dei cinematografi e lo spirito dei luoghi, con eventi di cinema in spazi consueti e inconsueti, tra memoria e innovazione (www.oldcinema.net, www.oldcinemabrescia.net).

Perché, come afferma Abel Ferrara, «ogni volta che si ha un gruppo di persone in una stanza buia si ha a che fare con una sorta di esperienza spirituale e religiosa. Ma la vera domanda è: guardare un film in formato digitale sul tuo smartphone può considerarsi un’esperienza analoga a quella di vederlo in una sala cinematografica circondato da altre persone? Ti resterà nella memoria allo stesso modo? Ti colpisce fisicamente ed emotivamente in egual misura? No. È un po’ come la differenza tra bere rum invecchiato e bere birra light» (Abel Ferrara a Marta Galiazzo, “La voce del popolo”, 24 febbraio 2016).

Ad Abel Ferrara, il 5 marzo, Old Cinema dedica tre momenti d’autore. Al mattino, una masterclass alla Laba-Libera Accademia di Belle Arti (via Privata De Vitalis, 1/3) tra lezione in aula e tour in città (ore 11-13.30). Al pomeriggio, la consueta conferenza stampa Un tè con l’artista a Palazzo della Loggia (ore 16.30). Infine, un incontro serale con il pubblico, suggellato dalla proiezione del film “Mary” , all’Auditorium di Santa Giulia (dalle ore 21.15).La partecipazione alla masterclass è su prenotazione (info e iscrizioni: 030.380894, info@laba.edu, press.oldcinema@gmail.com); gli altri eventi sono a ingresso libero fino a esaurimento dei posti.

Spina dorsale della giornata è un’esplorazione intima, anomala, “religiosa” dei luoghi, tipica del regista - architetture segrete, fatte di realtà, mistica e visioni - sempre più intrecciata al legame viscerale con l’Italia. Ha il cuore nell’Irpinia delle origini, Abel Ferrara. Newyorkese del Bronx cresciuto da nonni italiani (contadini di Sarno, emigrati in America ai primi del Novecento), il regista dichiara la sua affiliazione a Pasolini, Antonioni e Bertolucci; vive a Roma con la sua famiglia; e da dieci anni lavora su film ambientati o prodotti in Italia, da “Go go tales” a “Pasolini” all’attuale documentario in lavorazione su Padre Pio (qui il backstage “Searching for Padre Pio”: il filmato della ricerca sul campo in Puglia che rivela come il regista indaga i luoghi, tra ruvide interviste ad antropologi, religiosi e attori, reclutamento di comparse per strada, riprese originali e immagini di repertorio.  Con Old Cinema, anche Brescia si offre all’occhio del regista italoamericano per una visione atipica, cinematografica: la città storica e sotterranea, tra piazza della Loggia, piazza Duomo, l’area archeologica Brixia, ma anche i meandri e i neon della metropolitana.

Il momento clou è l’incontro serale di Abel Ferrara con il pubblico all’Auditorium di Santa Giulia (dalle ore 21.15), con la moderazione del giornalista del Corriere della Sera Nino Dolfo, e a seguire la proiezione del film “Mary” (2005, 83 minuti), diretto da Abel Ferrara e interpretato Juliette Binoche, Matthew Modine, Marion Cotillard e Forest Whitaker. È come un cinema-pulpito lo splendido Auditorium bresciano di via Giovanni Piamarta, ex chiesa rinascimentale sconsacrata nell’Ottocento: habitat perfetto per la poetica di Abel Ferrara tra angeli e demoni.

Ma c’è spazio anche per conoscere, direttamente da Abel Ferrara, senza filtri, gli aspetti concreti della sua carriera dagli anni Settanta a oggi, tra trionfi e cadute, e la sua visione di un cinema possibile oggi: le grandi majors, il cinema indipendente, le coproduzioni con l’Europa, e l’innovazione con gli esperimenti di crowdfunding (è in corso la campagna per il film “Siberia” interpretato dall’amico di sempre Willem Dafoe) e di e-cinema (“Welcome to New York”, con Gerard Depardieu, è stato il primo film d’autore distribuito esclusivamente sul web, nel 2014).

La manifestazione Old Cinema Brescia 2016, diretta dalla fondatrice di Old Cinema Ambra Craighero e dal fotografo premio Unesco Roberto Dotti, rende poi un altro omaggio a Ferrara: un ritratto d’autore su pellicola, firmato da Dotti - il secondo della collezione “Il palcoscenico della vita”, dopo quello dedicato a Pupi e Antonio Avati. Nella foto, Abel Ferrara posa a torso nudo - cappa e falce da angelico boia - in un edenico giardino di mele; dietro di lui, fissato a due pali con corde grezze, c’è un telo bianco. «Bianco come lo schermo del cinema, che non separa dal resto della realtà», spiega Dotti. «È il telo dell'umanità, senza confini tra redenzione e peccato. Alle spalle del giudice c'è il Paradiso. Alberi di mele, quelle di Adamo ed Eva». 


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