Economia

14,5 milioni di euro: per il colosso bresciano l’utile balza a oltre il 60%

I ricavi a quota 372 milioni di euro, l'utile netto sfiora i 14 milioni e mezzo

Camion all’ingresso della Ori Martin

La siderurgia bresciana non si ferma mai. Annata più che soddisfacente anche per la Ori Martin (acciaieria con sede in Via Cosimo Canovetti), che nonostante il calo consistente dei ricavi (30 milioni in meno di fatturato rispetto al 2015) può sorridere con l'impennata degli utili, il netto del 2016 vale circa 14 milioni e mezzo di euro, oltre il 62% in più sull'anno precedente.

Il fatturato consolidato del gruppo si attesta a quota 372,1 milioni: di questi il 61% in Italia, il 31% in Europa e l'8% che resta nei Paesi extra-europei. Nel 2015 aveva sfiorato i 403 milioni e mezzo. Crescono gli utili: l'utile lordo sfiora i 21 milioni, quello netto i 14 e mezzo.

Bene anche le controllate italiane (la Trafilati Martin chiude con ricavi vicini ai 45 milioni, la Novacciai a 31,4 milioni) fatta eccezione per la Siderurgica Latina Martin di Ceprano, provincia di Frosinone: la fabbrica è stata costretta a un fermo produttivo di circa quattro mesi per un guasto agli impianti, con un calo del fatturato vicina al 17,5%.

Ma l'azienda sta bene, benissimo: il patrimonio netto ha superato i 254 milioni, oltre 10 milioni in più rispetto al dato dello scorso anno. Gli investimenti: ben 13,6 milioni nel 2016, addirittura 28 milioni per l'anno in corso, di cui un 20% per ambiente e sicurezza.

Si segnala anche il progetto di recupero delle ex fonderie Fomb, con il recupero non solo dei capannoni ma anche e soprattutto della viabilità di quartiere, con la realizzazione di piste ciclabili, ampliamenti stradali e rotatorie, nuovi parcheggi e aiuole.


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