Economia

Crac Medeghini, buco da 600 milioni: chiesti 34 anni di carcere per dirigenti e collaboratori

Mazzano, "crac" Medeghini: il pubblico ministero ha chiesto 34 anni e 4 mesi di carcere per i "diretti interessati" nel fallimento della nota azienda casearia. A maggio la sentenza

Foto di repertorio

L'azienda pareva solida, solidissima: specializzata nella produzione casearia, la Medeghini Spa (con sede a Mazzano) viaggiava con un fatturato vicino al mezzo miliardo di euro, 500 dipendenti e altri 1000 lavoratori coinvolti nell'indotto. Sotto il suo controllo si contavano ben 21 aziende, poi tutte fallite.

Così come è fallita l'intera Medeghini: un “buco” che sarebbe accertato intorno ai 600 milioni di euro. Bancarotta, in gergo dicesi anche “crac”: ma da questo crac sarebbero spariti almeno 70 milioni e altre 50mila forme di formaggio Grana Padano, 20 chili l'una a 10 euro al chilo il conto è subito fatto.

Questo quanto sostiene l'accusa, con un doppio filone d'indagine (uno di questi ancora in corso) che in tutto avrebbe coinvolto una sessantina di persone, a vario titolo. Tutta la famiglia Medeghini, e i loro fedelissimi, sono già a processo: prossimo appuntamento a maggio, la sentenza entro il 15.

La magistratura ha chiesto pene pesanti per i diretti interessati, in tutto più di 34 anni di carcere. Le richieste vanno da 8 mesi a 10 anni: nel dettaglio, 10 anni per Arturo e Giovanni Medeghini, 8 anni per Severino Medeghini, 3 anni per Mauro Mor, 8 mesi per Costanzo Bonomi, Matteo Franceschini, Attilio Bonetti, Pamela Cavallari e Ivan Mora.

Come detto, le indagini proseguono: sono 51 i funzionari di banca sotto la lente della Guardia di Finanza, accusati di concorso in bancarotta fraudolenta patrimoniale o preferenziale. Di questi, 25 sono riconducibili a tre istituti di credito.


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