Economia

Lavoratori come schiavi, pagati in nero 1 euro all'ora: nei guai azienda bresciana

Almeno 26 i lavoratori irregolarmente assunti: venivano pagati non più di 400 euro al mese

Foto d'archivio

Quattrocento euro al mese quando andava bene, per 10 ma anche 12 ore di lavoro ogni giorno, sette giorni su sette: a conti fatti, poco più di 1 euro all'ora. Sono almeno 26 i lavoratori irregolari, assunti in nero e sottopagati, che erano impegnati in un'azienda manifatturiera specializzata nella lavorazione della gomma, con sede legale a Sirmione.

La Guardia di Finanza di Sarnico ha portato a termine il primo blitz in un capannone di Adrara San Martino, in provincia di Bergamo. Su 17 operai presenti erano 8 quelli sprovvisti sia del contratto di assunzione che della comunicazione preventiva agli enti preposti: tutti assunti in nero, uno di loro è risultato anche clandestino (già accompagnato in Questura, verrà espulso).

Le indagini sono poi proseguite, anche grazie all'analisi dei documenti recuperati in azienda. Le Fiamme Gialle hanno così scoperto altre 18 persone che lavoravano totalmente in nero ma a domicilio, nelle loro abitazioni di Viadanica, Villongo e Adrara San Rocco in provincia di Bergamo, Capriolo, Coccaglio, Palazzolo e Rovato in provincia di Brescia.

I lavoratori venivano pagati in base al numero di pezzi lavoratori, fino a 12 ore al giorno e sette giorni su sette. Non guadagnavano più di 400 euro al mese, circa 1 euro per ogni ora di lavoro. Il legale rappresentante dell'azienda abita a Moniga del Garda, ed è già stato denunciato.

L'attività dell'azienda è stata momentaneamente sospesa, come la legge prevede quando l'impiego di personale in nero è superiore al 20% del totale dei lavoratori. Il provvedimento di sospensione è stato poi successivamente revocato, a seguito del pagamento delle sanzioni e alla regolarizzazione dei lavoratori. L'azienda ha dovuto versare i contributi evasi e arretrati, oltre a una multa di circa 84mila euro.


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