Economia

Azienda fallita, debiti per 85 milioni: condannata famiglia di imprenditori

Bancarotta fraudolenta, crediti abusivi, ritardata dichiarazione di fallimento: sono queste alcune delle accuse mosse ai componenti della famiglia Facchioni, protagonisti del fallimento del Calzificio Levante

Foto di repertorio

Calzificio Levante di Castelgoffredo, bancarotta fraudolenta: i tre ex amministratori (della famiglia Pacchioni) hanno patteggiato a 3 anni di reclusione. Il giudice ha poi disposto la loro interdizione dall'esercizio di qualsiasi attività commerciale, per 10 anni, e dai pubblici uffici per 5 anni. Circa un mese fa anche Paolo Pacchioni, ex presidente del cda, era stato condannato a 4 anni e 6 mesi di reclusione.

I nomi degli amministratori che hanno patteggiato la pena di 3 anni: Alessandro Pacchioni, Claudio Pacchioni, Noris Pacchioni. Finiti a processo per bancarotta fraudolenta, nell'ambito delle indagini sul fallimento dello storico Calzificio Levante, e della sua “controllata” Elledue (azienda di tintoria).

Sono almeno cinque le accuse pesantissime mosse a vario titolo ai componenti della famiglia: bancarotta, semplice e fraudolenta, bancarotta documentale e patrimoniale, ritardata dichiarazione di fallimento, ricorso abusivo al credito.

Un “affare illecito” che si sarebbe avvicinato ai 100 milioni di euro. L'azienda chiuse ufficialmente i battenti nel 2012, quando viene messa in liquidazione: Levante ed Elledue insieme avevano un debito di 85 milioni di euro.

Tra questi circa 30 milioni per “esposizione di crediti”, e altri 40 milioni per “crediti abusivi”. In altre parole, la proprietà avrebbe dissimulato il suo fallimento ormai prossimo, riuscendo così ad ottenere ancora prestiti dalle banche, che vista la storia dell'azienda (e i bilanci probabilmente “nascosti”) hanno continuato con la fiducia.

Negli ultimi anni i Pacchioni avrebbero incassato circa 28 milioni di euro dalla Bcc di Castelgoffredo, 12 milioni da Intesa San Paolo, 4 milioni dalla Bnl, poco più di 1 milione e mezzo dalla Banca Popolare di Sondrio. Poi il crac, la liquidazione (con 85 milioni di debiti) e il fallimento.


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