Economia

Va dove ti porta il salario: la Santoni Spa trasferisce la produzione in Cina

La decisione sarebbe già presa, i sindacati sul piede di guerra mentre si aspetta almeno il rinnovo del contratto di solidarietà per 300 operai. La società vuole trasferire il 70-80% della produzione in Cina

Industria tessile cinese (foto d’archivio)

Della serie, va dove ti porta il salario (il più conveniente): azienda bresciana si prepara a chiudere i battenti (non del tutto, ma in larga parte) e a trasferire la produzione in Cina, dove è già presente con un altro stabilimento. Questo è quanto riferito dai sindacati di Fiom e Fim, a poche ore dall'incontro (forse decisivo) con la direzione aziendale.

Succede a Brescia, in Via Carlo Fenzi: dove trova posto la fabbrica della Santoni Spa, di proprietà del gruppo Lonati, da più di 60 anni leader nel meccano-tessile ad automazione avanzata. Trattative in corso: ad oggi sono 340 gli operai occupati in loco, ma già in contratto di solidarietà.

Contratto che tra l'altro scade tra una settimana: i sindacati ne chiedono almeno il rinnovo. Così dovrebbe essere, ma con una prima sostanziale riduzione degli operai, oltre il 10% in meno: da 340 occupati a 300.

Trasferimento della produzione: anche questo sarebbe già stato deciso. La società avrebbe intenzione di trasferire la produzione del macchinario più importante direttamente nella sua fabbrica in Cina, lasciando a Brescia solo il 20 o il 30% del lavoro.

Sarebbe un colpo durissimo per gli operai di Sant'Eufemia: prospettive tutt'altro che ottimistiche. Si cerca (e soprattutto si spera) di portare a termine una trattativa positiva: ma la decisione sembra già presa. Il trasferimento dovrebbe andare a regime entro i primi mesi del prossimo anno.


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