Economia

Il business del caro estinto non conosce crisi: Brescia è seconda solo a Milano

Nella nostra provincia sono 309 le aziende operanti nel settore, contro le 310 del 2016: numeri che valgono il secondo posto della classifica regionale

Crescono in Lombardia, mentre la situazione è grossomodo stabile nel Bresciano, le attività imprenditoriali legate al “business” dei defunti: argomento solitamente poco considerato, ma che in occasione del 2 novembre torna alla ribalta, come quello dei prezzi dei fiori. Tra sedi di impresa e unità locali, sono 1.836 le imprese funebri attive in Lombardia nel 2016 su 12.540 presenti in Italia, cioè il 14,6% del totale nazionale

Sul nostro territorio, in base ai dati forniti dalla Camera di Commercio di Milano, nel 2016 sono 309 le imprese attive in questo settore così particolare di nicchia della nostra economia. A crescere sono soprattutto le aziende che forniscono servizi di pompe funebri e cimiteriali: nel 2016 se ne contano 247, 6 in più rispetto all'annata precedente. Lieve inflessione nel numero di ditte attive nel commercio al dettaglio di articoli funebri e cimiteriali: dalle 69 del 2015 si è passati alle attuali 62.

Numeri che permettono a Brescia e provincia di conquistare il secondo posto nella classifica regionale: solo Milano, con le sue 503 attività, ci supera per numero di aziende del settore. A completare il podio è Bergamo con 195 realtà. In un anno è il territorio di Monza e Brianza a registrare la crescita più elevata: +6,5%. 

Si conferma la stabilità nei prezzi dei fiori. Come da tradizione, quello più acquistato per questa ricorrenza è il crisantemo. Secondo quanto rilevato dall’Associazione giardinieri, floricoltori, fiorai e pulitori dei cimiteri e l’Associazione dettaglianti fiori e piante il prezzo di un mazzo di crisantemi (7 rami) può variare dai 10 ai 30 euro, in base alla qualità.