Cucina

Tre ristoranti bresciani tra le migliori "Osterie d'Italia"

Tutto pronto per l'edizione 2017 di Osterie d'Italia, la guida curata da Slow Food definita come "il sussidiario del mangiarbere all'italiana". Sono tre i locali bresciani che si sono meritati la "Chiocciola"

Tutto pronto per l'edizione 2017 di Osterie d'Italia, la guida curata da Slow Food e che viene raccontata come “il sussidiario del mangiarbere all'italiana”. Curata da Marco Bolasco ed Eugenio Signoroni, al suo interno nasconde ben 1570 locali segnalati e recensiti: di questi sono solo 263 quelli che si sono meritati l'ambito riconoscimento della “Chiocciola”. Sono tre le “chiocciole” bresciane.

Gli altri numeri: dei 1570 locali segnalati si contano 199 “locali del buon formaggio”, 375 locali celebri per i vini, 479 dotati di orto di proprietà, 428 con menu vegetariano, 277 locali con alloggio. Rispetto al 2016 sono 153 le nuove segnalazioni: tra queste anche la Trattoria del Muliner di Iseo.

Osterie d'Italia, nel vero senso della parola: menu della tradizione e a costi contenuti. La maggior parte dei ristoranti censiti offre menu che infatti non superano i 35 euro. “Abbiamo scelto di non inserire i ristoranti che per costi, spirito e proposte in carta non rappresentano il concetto tradizionale di osteria”, raccontano i due curatori.

I BRESCIANI PREMIATI:

Ma ecco le “chiocchiole”: in Lombardia sono quasi una ventina, e tra queste appunto le tre osterie bresciane. Volti noti della gastronomia, locale e non: l'Osteria della Villetta di Palazzolo, Le Frise di Artogne, La Madia di Brione. Non troppo lontane anche le osterie di confine: l'Hostaria Viola di Castiglione delle Stiviere, la Locanda delle Grazie di Curtatone.

Con il volume targato 2017 la guida Osterie d'Italia raggiunge quota 27 edizioni. Ormai un must per i veri appassionati: “Abbiamo deciso di puntare sulla riscoperta dei locali autentici, e soprattutto sull'accoglienza e l'ospitalità”. Buon appetito.


 


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