Cronaca

Bambole voodoo e cadaveri di uccelli per scacciare le onoranze funebri

L'incredibile vicenda in un condominio di Villa Carcina: al piano terra la sala del commiato di un'agenzia funeraria, negli anni le minacce dei vicini. Poi il ricorso al Tar, e ora la sentenza del Consiglio di Stato

Foto di repertorio

Il Consiglio di Stato (a sorpresa) ha ribaltato la sentenza del Tar, il Tribunale amministrativo regionale: la sala del commiato in funzione dal 2008 al piano terra di un condominio di Villa Carcina, sita là dove un tempo trovava posto il negozio di un fioraio, dovrà sloggiare così da non arrecare disturbo a residenti e condomini.

Lo scrive Bresciaoggi: a fare ricorso al Tar erano stata proprio una famiglia che abita nello stabile, ricorso che però era stato respinto. Adesso il Consiglio di Stato ha invece accolto il “contro-ricorso” della stessa famiglia, di fatto condannando i titolari dell'agenzia di onoranze funebri a trasferirsi.

Una storia complicata, che si trascina ormai da un decennio. In cui non erano mancate situazioni borderline: come riferito dagli stessi gestori delle onoranze funebri, e confermato poi dalla prima sentenza giudiziaria, vicini e condomini avevano messo in piedi un vero e proprio “stalking condominiale”.

Negli anni sarebbe infatti successo di tutto: si contano ad esempio ben 19 interventi dei carabinieri. Erano state esposte delle bambole voodoo, più o meno, che avrebbero dovuto rappresentare i titolari dell'agenzia funeraria. Ma pure delle carcasse di uccellini o delle zampe di gallina all'ingresso della sala del commiato.

E ancora, un impianto stereo – che era stato perfino sequestrato dai militari – che veniva fatto suonare a volume altissimo durante le veglie funebri. Qualche mese fa due inquilini del condominio erano stati pure ammoniti dal Questore. Poi la sentenza del Tar, che aveva bocciato anche il ricorso contro il detto ammonimento, condannando gli interessati a pagare un'ammenda di circa 6000 euro.

I titolari dell'agenza funebre sarebbero dovuti ricorrere perfino a delle cure psicologiche per sopportare lo stress. Ma adesso è arrivata la contro-sentenza, appunto del Consiglio di Stato. Anche il sindaco di Villa Carcina, Gianmaria Giraudini, non ha esistato ad ammettere la sua incredulità per la decisione dei giudici.


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