Cronaca

Addio a capitan Matteo: giovane rugbista ucciso dal cancro a soli 27 anni

Matteo Del Re non ce l'ha fatta: è stato stroncato da quel tumore che credeva di avere sconfitto due anni fa. Storico capitano della Bassa Bresciana rugby, il 27enne di Verolavecchia si è spento giovedì

Ha guidato i compagni durante tante battaglie giocate sul campo da rugby di Leno: guerre di trincea, combattute in prima linea, sempre con la fascia di capitano legata attorno al braccio. È stato un esempio di coraggio e determinazione tanto in campo, quanto nella vita. Qualità che purtroppo non gli sono bastate per sconfiggere un nemico subdolo, incontrato quando aveva solo 25 anni.

Matteo Del Re, storico capitano della Bassa Bresciana rugby, si è spento giovedì, stroncato da un tumore che credeva di avere sconfitto, ma che è tornato a bussare alla sua porta più forte che mai. Vi avevamo raccontato la sua storia due anni fa, quando il pilone destro del club lenese, che attualmente milita in serie C, era tornato sull'erba del 'Comunale' per gridare al mondo che ce l'aveva fatta: era riuscito a sconfiggere quel tumore al testicolo che lo aveva tenuto lontano per mesi dalla sua famiglia ovale. 

La vittoria più importante della sua vita, della quale andava fierissimo. Proprio la voglia di tornare sul campo da rugby gli aveva dato la forza di combattere, ci aveva confidato. Purtroppo ha però potuto continuare a indossare la maglia del club rossoblù, nel quale ha cominciato a giocare a soli 17 anni, solo per pochi mesi. 

Una nuova terribile diagnosi lo ha allontanato per sempre dalla mischia: una neoplasia, questa volta più aggressiva, che se l'è portato via in poco tempo, a soli 27 anni. Agricoltore per professione, e per passione, aveva un amore viscerale per i trattori John Deere, tanto che lo chiamavano tutti 'John'. Si è spento giovedì sera, all'ospedale di Orzinuovi.

La tragica notizia della sua prematura scomparsa ha lasciato sgomento il mondo della palla ovale bresciana, come l'intera comunità di Verolavecchia, dove Matteo viveva con la famiglia ed era molto conosciuto. Molto attivo nell'ambiente della parrocchia spesso serviva messa: l'ultima volta il 3 dicembre scorso, in occasione della visita del vescovo di Brescia. Nonostante fosse già molto debilitato dalla malattia, non aveva voluto rinunciare a quella giornata di festa per la sua comunità.

In queste ore su Facebook si susseguono i messaggi di cordoglio lasciati dagli amici, dai compagni di squadra, dalla dirigenza e da tutto lo staff della Bassa Bresciana rugby: "Ciao capitano, che da lassù tu possa continuare a divertirti come lo facevi con noi. Di te resterà l'indelebile esempio di un grande uomo" si legge sulla pagina ufficiale della squadra.  

L'intero paese si sta stringendo attorno ai genitori di Matteo, che alcuni anni fa hanno perso un altro figlio in un terribile incidente sul lavoro. Oltre a mamma e papà, lascia due fratelli minori e una sorella maggiore. L'ultimo saluto lunedì pomeriggio, nella chiesa parrocchiale del paese.


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