Una lite familiare che purtroppo finisce in tragedia, a Ventimiglia: dà fuoco alla casa dei cognati, una coppia che tra l'altro fino a pochi mesi fa ha abitato in provincia di Brescia, e poi muore tra le fiamme. Nell'incendio è rimasta ferita anche una donna, ora in prognosi riservata, mentre sarebbe rimasto illeso il marito.

Una storia di soldi e di incomprensioni: indagano i carabinieri. A perdere la vita il 69enne Gaetano Pedalino: da tempo pare fosse in lite con i cognati, marito e moglie, Rosina Natale e Rosario Lombardo, entrambi 65enni e residenti fino a poco tempo fa a Rovato.

Lui pretendeva dei soldi che non avrebbe mai ricevuto, e proprio per la costruzione della villetta di Peglia, frazione di Ventimiglia, dove i due coniugi avevano da poco completato il trasloco. Un lungo viavai, negli ultimi mesi, e quella questione rimasta a quanto pare irrisolta.

“Voglio i soldi o faccio una pazzia”, avrebbe detto Pedalino a Natale e Lombardo. E l'ha fatto davvero, forse senza immaginare che sarebbe finita così. Ha telefonato ai cognati, in quel momento fuori casa, e ha detto loro che avrebbe bruciato la casa.

I due si sono precipitati, l'hanno trovato ancora armato di tanica di benzina mentre portava a compimento l'opera. Tutta la casa è stata ricoperta di carburante, e non solo: il liquido infiammabile gli è finito, inconsapevolmente, sui pantaloni e sulle scarpe.

La fiamma dell'accendino è il detonatore: il fuoco lo avvolge rapidamente. La cognata cerca di salvarlo, ma rimane gravemente ustionata: è ricoverata, in prognosi riservata, nell'ospedale specializzato di Villa Scassi, Genova Sampierdarena. Anche il marito è rimasto ferito, ma in forma lieve.

Gaetano Pedalino avrebbe provato a raggiungere il bagno, mentre ancora i vestiti bruciavano. Ma non ce l'ha fatto: è morto tra atroci sofferenze in un mix di ustioni ed esalazioni tossiche. Una storia di cui si parlerà a lungo: indagini in corso.