Cronaca

Assegni falsi e merce mai pagata: 5 arresti, truffa da 400.000 euro

In manette quattro bresciani e una donna residenti in Valcamonica: base operativa a Sulzano, magazzino a Bagnolo Mella. In due anni avrebbero messo a segno più di una cinquantina di truffe

La loro base operativa (dove tra l'altro venivano preparati e stampati gli assegni falsi) a Sulzano, sul lago d'Iseo, il loro magazzino a Bagnolo Mella. I maghi della truffa in salsa bresciana: in circa due anni truffati almeno una cinquantina di imprenditori e commercianti. Valore della merce comprata e non pagata: più di 400mila euro.

Adesso rischiano grosso: sono cinque le persone arrestate dai carabinieri. Indagini che sono partite dalla Valcamonica e poi hanno coinvolto tutta la provincia e anche oltre, nel Nord Italia e fino al centro. Veri professionisti del raggiro: in manette ci sono finiti una giovane donna di 35 anni, di Sale Marasino, un 59enne di Darfo, un 29enne di Piancamuno, un 59enne di Angolo Terme e un 53enne senza fissa dimora, ma comunque riconducibile alla valle.

Le accuse: i malviventi sono accusati di associazione a delinquere, finalizzata alla commissione di truffe con realizzazione e utilizzo di documenti d'identità e titoli di credito falsi. Un modus operandi sempre simile a se stesso, ma sempre efficace.

Si presentavano in azienda, vestiti bene e dall'ottima oratoria, spacciandosi per uomini d'affari, collezionisti, imprenditori o professionisti pronti a investire molto denaro. Si facevano offrire la merce, promettevano di pagarla prima in contanti e poi con assegno circolare, per ostentare sicurezza. E il metodo funzionava, eccome.

Agivano soprattutto nel fine settimana, o prima dei festivi: quando quindi le aziende non potevano controllare se gli assegni fossero coperti o meno. Non c'era tempo per accorgersi della truffa in corso: i soldi (ma nemmeno il conto) in quelle banche non ci sono mai stati.

Non solo assegni falsi: la banda rafforzava la propria identità (spacciandosi per medici, imprenditori, avvocati, commercialisti e altro) mostrando documenti e tesserini falsificati. Ostentando inoltre sicurezza, quasi spavalderia, che faceva passare ogni dubbio agli ignari venditori.

Merce di piccola o media taglia, insomma facilmente trasportabile, ma anche oggetti importanti: su tutti una barca da 30mila euro, un pianoforte, perfino due costose moto da cross. Questo quanto i carabinieri hanno recuparto tra Sulzano e Bagnolo, ma soprattutto nella Bassa: a Bagnolo era allestito il “vero” magazzino.

I militari hanno sequestrato 30mila euro in contanti, un pianoforte, moto da cross, una barca, bottiglie di vino, vestiti e accessori costosi, mobili e oggetti per la casa, orologi di lusso. Addirittura cinque cani chihuahua, comprati (e ovviamente mai pagati) da un allevamento.

Prendevano la merce, non la pagavano, la rivendevano a metà prezzo (anche attraverso canali leciti) per farla sparire il prima possibile. In tutto sarebbero riusciti ad accumulare un bottino di oltre 400mila euro, senza contare la merce sequestrata dai carabinieri. Le loro vittime preferite: i negozi dei centri commerciali.


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