Cronaca

Bruciava i boschi per poter cacciare: arrestato ragazzo bresciano

Preso il piromane che in gennaio avrebbe fatto bruciare più di 300 ettari di boschi in Valcamonica, tra Prestine e Bienno: è un ragazzo di 23 anni, accusato anche di bracconaggio

Foto di repertorio

Su Facebook aveva fatto finta di nulla, anzi: aveva fatto finta di indignarsi. “Che schifo gli uomini”, aveva scritto sul suo profilo in riferimento agli incendi (di origine dolosa) che in quei giorni bruciavano le montagne della Valcamonica. Ma è stato beccato dai carabinieri forestali, in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare firmata dal pm Ambrogio Cassiani.

Il giovane bresciano ha 23 anni: si chiama Oscar Bellicini, abita a Bienno. E' già stato trasferito in carcere, accusato di non pochi reati: tra questi, riporta il Giornale di Brescia, le accuse di incendio doloso e bracconaggio. Nella sua testa (secondo gli inquirenti) un piano ben preciso, purtroppo: dar fuoco ai boschi per far scappare gli animali. Così da poterli cacciare.

Un ricco carnet di accuse che tutte insieme fanno una bella aggravante. Ci penserà la giustizia, che intanto il piromane che tutti cercavano finalmente l'ha preso: ad incastrarlo non solo le immagini di alcune telecamere, installate dai Forestali proprio nei luoghi dei roghi, ma anche le testimonianze dei residenti.

Allevatori o agricoltori che si sarebbero accorti di qualche movimento sospetto, di troppo. Le montagne bruciavano in gennaio: sarebbe Oscar Bellicini, secondo l'accusa, l'autore di quegli incendi devastanti.

Un piccolo focolaio, ma ben “mirato”, che in una notte si prese tutta montagna: il 4 gennaio scorso le fiamme bruciarono per più di 10 chilometri, distruggendo almeno 300 ettari di bosco, da Prestine a Bienno, sul monte Trabucco.

Nei prossimi giorni Bellicini sarà ascoltato dal Gip. Intanto i militari, nella perquisizione domiciliare, hanno recuperato (e sequestrato) armi da caccia e strumenti da bracconiere, tra cui diversi archetti.


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