Cronaca

Si finge un ufficiale della Finanza, truffati imprenditori disperati a causa dei debiti

In manette il bresciano Gianluca Portesi con la sua complice Barbara Greotti: hanno convinto una coppia di albergatori a consegnare 40mila euro per "liberarli" dai guai finanziari

Fingendosi un “alto ufficiale” (queste le sue parole) della Guardia di Finanza sarebbe riuscito a racimolare un bel gruzzoletto, in tutto circa 40mila euro. Soldi che una coppia di albergatori di Ortisei, in Trentino Alto Adige, avrebbe consegnato a lui (e alla sua complice) con la promessa di risolvere i loro problemi finanziari. E invece era soltanto una truffa.

In manette ci sono finite due persone, il 46enne Gianluca Portesi e la sua complice Barbara Greotti: lo scrive il Giornale di Brescia. Sono stati arrestati dai Carabinieri mentre si stavano per incontrare, di nuovo, con i due albergatori a cui avevano già spillato un bel po' di soldi.

Ma sono stati proprio gli albergatori ad allertare le forze dell'ordine, una volta accortisi della truffa: e così Portesi e Greotti invece della bustarelle si sono trovati le manette ai polsi. Oltre a loro nella truffa risulterebbe coinvolto un terzo soggetto, di cui non sono state rese note le generalità: è comunque indagato a piede libero.

Questo quanto sarebbe successo. I due albergatori, disperati per un fallimento da 3 milioni di euro, si sarebbero fatti abbindolare dai modi decisi di Portesi, che a loro si sarebbe appunto presentato come un alto ufficiale della Guardia di Finanza.

Una volta ottenuta la loro fiducia, li avrebbe convinti di nuovo: questa volta a “sganciare” denaro. Soldi che sarebbero serviti a Portesi e ai “suoi” finanzieri per risolvere la questione economica dei due albergatori ormai con l'acqua alla gola.

Della serie fidarsi è bene, ma non fidarsi è meglio, la truffa si è compiuta. E il bresciano con la sua complice avrebbero pure voluto altri soldi. Ma ormai i due avevano mangiato la foglia, e hanno allertato i Carabinieri. L'epilogo è storia nota: manette ai polsi. Portesi era già conosciuto alle forze dell'ordine, per una tentata estorsione (nel 2012) ai danni di un commercialista.


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