Cronaca

Dopo 25 anni (e quasi 30 milioni di euro) la strada non è ancora finita

L'odissea infinita della variante della Sr11 tra Sirmione e Peschiera: dopo quasi un quarto di secolo, e quasi 30 milioni di euro di investimenti, manca ancora l'uscita allo svincolo di Rovizza

L'uscita (mancante) di Rovizza - Foto (C) BresciaToday.it

Sono passati ormai 25 anni, e una cosa come (quasi) 30 milioni di euro. La tangenziale sembra finita, ma così non è: la Sr11, la strada regionale che collega Sirmione fino a Peschiera, valvola di sfogo per il traffico verso i grandi parchi di divertimento, in realtà è ancora un cantiere aperto.

Il motivo: manca lo svincolo da e per Rovizza, piccola frazione sirmionese, nonostante fosse stato inserito nel progetto, e pure già finanziato. E' notizia degli ultimi giorni la presa di posizione del sindaco di Sirmione, Alessandro Mattinzoli.

Il primo cittadino si è detto “tradito, e per due volte”, una per i ritardi nel concludere la parte principale dell'opera – ci son voluti davvero quasi 25 anni, è stata inaugurata lo scorso inverno – e la seconda “per non aver rispettato gli accordi”.

Quali accordi? “Regione Veneto e Veneto Strade ci avevano promesso che avrebbero inaugurato la variante solo quando sarebbe stata completata del tutto. A parte che all'inaugurazione manco ci hanno invitato, poi non hanno concluso quando avrebbero dovuto”.

All'appello infatti manca l'uscita verso Rovizza: arrivando da Sirmione, in direzione Verona, ci si trova prima un cartello di divieto, e poi numerosi blocchi di cemento a “tagliare” l'ingresso. C'è da andar dritti, e per arrivare a Rovizza uscire alla prima di Peschiera e poi tornare indietro.

Ci sono problemi anche dalla parte opposta. Da Rovizza infatti non è possibile andare subito in direzione Verona, ma è necessario tornare indietro (direzione Brescia) e poi riprendere la strada. Insomma, la storia è tutt'altro che finita.

Ma il sindaco stavolta punta davvero i piedi: “Abbiamo fatto passare l'estate, adesso aspetteremo settembre. Ma se non ci verranno date risposte in tempi brevi, allora siamo pronti a passare a forme di protesta meno istituzionali. Siamo pronti anche a bloccare la tangenziale, a metterci in mezzo alla strada”.


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