Cronaca

"Sara ha tentato il suicidio due volte": analisi su un bossolo di proiettile

Proseguono le indagini sulla scomparsa di Sara Capoferri, la giovane mamma di 37 anni di Palazzolo di cui non si hanno notizie da martedì scorso. Il mistero del bossolo di proiettile

Sara Capoferri

Una giovane donna che purtroppoo in più occasioni sarebbe caduta “nelle tentazioni di droga e alcol”, e che in passato almeno un paio di volte avrebbe pure tentato di togliersi la vita. Questo l'amaro ritratto di Sara Capoferri, la donna di 37 anni scomparsa ormai da più di una settimana, dalla notte del 21 febbraio scorso.

A parlare è la mamma, Ninna Caramma, intervistata dalle telecamere di “Chi l'ha visto”, in onda su Rai Tre. E come già aveva detto la sorella, solo poche ore prima, forse la “colpa” della scomparsa potrebbe essere imputata a qualche cattiva compagnia.

“Quando Sara è sotto effetto di droga e alcol – ha detto la madre – è capace di camminare per chilometri senza fermarsi. Da Berlingo potrebbe aver camminato in campagna, fino a raggiungere la prima strada asfaltata. Magari qualcuno le ha dato un passaggio”.

La sua auto è stata infatti ritrovata nelle campagne di Berlingo. Secondo quanto dichiarato da un testimone, un contadino che abita in zona, l'auto era stata abbandonata intatta, e solo successivamente è stata bruciata. Mistero nel mistero.

Nelle ultime ore una nuova pista sembra aver agitato e non poco le acque. Un falso allarme, per fortuna, almeno così sembrerebbe: non lontano dalla zona del ritrovamento dell'auto bruciata è stato infatti recuperato (su segnalazione di una mamma che passava per caso) il bossolo di un proiettile. Ma per gli inquirenti niente avrebbe a che fare con la vicenda di Sara.

Potrebbe trattarsi infatti del bossolo di un fucile da caccia: ipotesi più che attendibile, in una zona di campagna dove sicuramente qualche cacciatore ci passa. Proseguono le indagini, e le ricerche: originaria di Sarnico, da tempo abitava a Palazzolo, non lontano dai genitori. Sara Capoferri ha 37 anni e una figlia di 16.

Proprio alla piccola Jenny, la figlia, avrebbe fatto una breve telefonata la notte della scomparsa. “Stai tranquilla, sono al Mac di Passirano”, avrebbe detto la madre. Prima di spegnere il telefono e riaccenderlo solo per telefonare ad un amico, farlo arrivare a Ospitaletto ma poi allontarsi ancora, da sola.

Sono due le persone che gli inquirenti hanno già sentito, e che potrebbero avere informazioni più importanti sulla vicenda. Il suo amico di Adro, un uomo di 40 anni con cui divideva l'appartamento, e un altro amico (probabilmente coetaneo) che invece abita a Ghedi, e con cui si sarebbe incontrata nel parcheggio di Ospitaletto.

Nel forte racconto di mamma Ninna, la donna ricorda di come Sara abbia cercato di suicidarsi ben due volte. La prima, imbottendosi di psicofarmaci: venne salvata appena in tempo dai carabinieri. La seconda invece, in montagna: appena prima che morisse di freddo fu un contadino a dare l'allarme.


 


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