Cronaca

Coltello alla gola, costretta a una fellatio: riconosciuto e condannato dopo 14 anni

La storia di una ragazza forte che ha tenuto botta per più di 14 anni: tanto ha dovuto attendere perché il suo aggressore venisse condannato. Avrebbe abusato di lei dopo averle puntato un coltello alla gola

Quattordici lunghi anni per avere giustizia: aggredita e costretta ad avere un rapporto orale, minacciata con un coltello, finalmente il suo aguzzino è stato condannato. Otto anni di carcere, anche se ha già annunciato di ricorrere in appello perché secondo lui il fatto non è stato commesso. Non è così per i giudici.

Ragazza bresciana, all'epoca aveva soltanto 20 anni. Lui ne aveva pochi di più: macedone, senza fissa dimora, pregiudicato ieri e oggi. Le salta in macchina mentre lei è ferma al semaforo, forse le punta il coltello alla gola. La storia è stata raccontata dal Giornale di Brescia.

Le racconta di essere appena uscito di galera, che con lui non si può scherzare. L'arrembaggio va in scena a San Polo, di fronte al centro commerciale Margherita d'Este. La ragazza sarebbe stata costretta ad un rapporto orale, prima di essere obbligata a scarrozzarlo per chilometri e chilometri, fino a Castenedolo e Rezzato.

Dopo circa un'ora lei prende coraggio e si getta dall'auto in corsa. Finisce addosso a un'altra vettura, per fortuna non si è fatta quasi niente. Il suo aggressore scappa con la sua macchina, che verrà poi ritrovata di nuovo a San Polo. Era il luglio del 2003.

Comincia poi un lungo, lunghissimo iter. Il bandito viene riconosciuto tre giorni dopo, tra 2600 diverse foto segnaletiche. Passano gli anni e passano i processi, ne saranno annullati addirittura tre. Finché non si arriva all'udienza decisiva, un paio di giorni fa, che lo condanna a otto anni di carcere.

In aula ci sono tre persone oltre a lei, tra questi il suo aggressore. Le viene chiesto di “puntare il dito”, di provare a riconoscerlo anche dopo tanto tempo. Adesso ha la barba, 38 anni e 6 figli, una moglie che lo mantiene con il sussidio, è ingrassato. Ma lei l'ha riconosciuto subito, al primo colpo: impossibile dimenticare.

Giustizia è fatta, forse, dopo quattordici lunghi anni. La ragazza ormai è diventata una donna, ha 34 anni. Non potrà mai dimenticare cosa le è successo, ma ha ricominciato a farsi una vita. Ha ricominciato a guidare l'auto, a salire sugli autobus, a parlare con gli uomini. Un percorso psicologico non facile. Una nuova vita.


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