“Mi dispiace, ma avevo bisogno di stare da solo. Per qualche giorno. Me ne sono andato perché avevo bisogno di riflettere”. Anche Luca Inverardi chiede scusa, a poche ore dal suo ritrovamento. Sono stati giorni di apprensione infinita per i familiari, i genitori e la sorella, l'ex compagna e la figlia ancora piccola.

E invece Luca era andato al mare: grazie ai movimenti di bancomat e carta di credito le forze dell'ordine lo hanno rintracciato in un albergo di Ancona, dove era ospite da qualche giorno. Qui i carabinieri hanno bussato alla sua porta, lui ai militari ha raccontato tutto. E poi ha avvisato la sua famiglia.

Risultava ufficialmente scomparso da mercoledì scorso. Erano state la sorella e l'ex compagna a sporgere denuncia. Il suo furgone era stato ritrovato nella zona industriale del paese, con le chiavi inserite nel quadro e il suo smartphone (che per giorni ha suonato a vuoto) abbandonato nel cruscotto.

Le ricerche si erano mosse da Passirano a Rodengo Saiano, la sede della ditta per cui lavora, e poi quasi di concerto con quelle di Sara Capoferri, tra Palazzolo e Rezzato. La scoperta del ritrovamento è notizia fresca, soltanto di poche ore fa.

Tutto era cominciato da una sua insolita assenza: il 42enne di Passirano non si era presentato a scuola, per andare a prendere la sua piccola. Un comportamento che ha subito allarmato insegnanti e maestre, la sua ex compagna, i familiari.

Ricerche serrate, con il coinvolgimento di Protezione Civile, Polizia Locale, Carabinieri e Polizia di Stato. In lungo e in largo nei dintorni del paese, nelle campagne, fino alla Franciacorta (i genitori abitano a Paderno). Poi finalmente il sospiro di sollievo: Luca sta bene, è solo andato al mare. Per riflettere.