Cronaca

Rezzato: una "tomba" da 1 milione di metri cubi per sotterrare rifiuti speciali

Il progetto di una nuova discarica a Rezzato, negli spazi dell'ex Cava Gaburri, a poche centinaia di metri da un progetto già criticato: la proposta è firmata La Castella, controllata da Garda Uno

Un'altra discarica in provincia: la richiesta è arrivata solo poche settimane fa. Questa volta siamo a Rezzato, negli spazi dell'ex cava Gaburri: a fare domanda è la società La Castella srl, società detenuta al 100% da Garda Uno. Lo scrive il Giornale di Brescia.

Garda Uno è una multiutility a partecipazione pubblica con sede a Padenghe, e che si occupa tra l'altro della gestione del ciclo dei rifiuti. Pubblica perché è controllata a sua volta da numerosi Comuni del Garda e dell'hinterland: su tutti Desenzano (quasi il 22% delle quote) e Lonato (quasi l'11%).

Il progetto della discarica, come detto, la prevede nell'area dell'ex cava Gaburri: non lontano da dove sarebbe dovuto sorgere un altro impianto. Qualche dettaglio: il nuovo insediamento dovrebbe occupare quasi 121mila metri quadri di terreno, con un impianto attrezzato per lo smaltimento di almeno 14 diverse tipologie di rifiuti.

Tra questi il cemento e i suoi derivati, i rifiuti industriali, i prodotti del trattamento delle acque reflue, metalli e terreni (anche contaminati). In tutto, nel nuovo “buco”, dovrebbero starci quasi 1 milione di metri cubi (905mila per la precisione) per una gestione lunga 7 anni.

I rifiuti che dovrebbero essere trattati non sono considerati pericolosi, quanto piuttosto “rifiuti speciali”. E se la gestione dovrebbe durare solo 7 anni, la richiesta già arrivata in Comune prevede comunque la “messa a dimora permanente”.

Non mancherebbero le criticità: i motivi sarebbero gli stessi che hanno poi rinviato definitivamente la realizzazione dell'altro impianto, a poche decine di metri di distanza. Ma per Garda Uno si può fare. E dunque si vedrà.


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