Un'altra mattinata da incubo all'ufficio postale di Anfo, con un'altra rapina: ancora un bandito armato di pistola, non si esclude addirittura sia la stessa persona. Ma questa volta, stizzito perché in cassa di soldi non ce n'erano, il rapinatore ha sparato un colpo in aria, terrorizzando il cassiere e l'unica cliente presente in quel momento. Per fortuna la pistola era caricata a salve.

Sull'accaduto indagano i carabinieri: la dinamica ha tante, troppe similitudini con la rapina del 9 febbraio scorso. Stesso orario, stesse modalità, forse perfino lo stesso accento (sempre bresciano): sta di fatto che verso mezzogiorno, con il volto coperto e la pistola impugno, l'ignoto (per ora) rapinatore ha varcato la soglia delle Poste di Via Caduti.

Ha alzato l'arma e l'ha puntata in faccia al cassiere, che intanto stava servendo una signora. Facile immaginare il terrore negli occhi della donna. “Dammi tutto quello che hai”, avrebbe detto il feroce rapinatore. “La cassa è vuota stamattina”, avrebbe candidamente ammesso l'uomo dietro al bancone.

A seguire sono stati attimi difficili. Il ladro ha fafugliato qualcosa, parecchio arrabbiato, poi ha alzato l'arma verso il soffitto e ha premuto il grilletto. Un colpo solo, ma quanto basta per far saltare sulla sedia il cassiere e far quasi svenire la signora, che dopo lo sparo avrebbe avuto un mancamento.

Nessun segno sul muro, nessun bossolo: la pistola, per fortuna, era caricata a salve. Fosse stato lo stesso rapinatore, in entrambi i casi, forse un modo per andarsene per sempre: un colpo in aria, quasi a “svelare” il trucco del primo colpo, quasi a voler far sapere che non avrebbe mai voluto fare male a nessuno.

Colpo sventato comunque, per mancanza di “fondi”: il 9 febbraio scorso i malviventi se n'erano andati con oltre 1500 euro in contanti. Dopo aver sparato si è allontanato a piedi, a quanto sembra per raggiungere il complice che lo aspettava in auto poco distante. Non sarà facile: nessuno ha visto dove sono andati, e telecamere esterne non ce ne sono.