Cronaca

Piante di marijuana alte quasi 3 metri: le coltivavano di fianco all'oratorio

Arrestati due bresciani di 57 e 22 anni: avevano messo in piedi una coltivazione di piante di marijuana alte quasi tre metri proprio di fianco all'oratorio e alla chiesa

Foto d'archivio

Piante di marijuana alte più di due metri e mezzo, quasi tre metri, coltivate in pieno centro al paese: erano ben tenute, rigogliose e piene di infiorescenze, nascoste alla vista dei più dal muro di cinta del giardino e dai tigli del vicino oratorio. Ma proprio la potatura dei tigli in scena in questi giorni ha fatto emergere qualcosa di sospetto.

Insomma, il pollice verde illegale aveva trovato posto a due passi dall'oratorio e dalla chiesa del quartiere di San Giuseppe. Il blitz dei militari a Palazzolo sull'Oglio: in manette ci sono finiti i due complici, un uomo di 57 anni (il proprietario del giardino dove sono state trovate le piante) e un 22enne che avrebbe invece gestito in prima persona la coltivazione.

Nel giardino sono state recuperate e sequestrate cinque piante di marijuana ormai pronte per essere raccolte. Vista la loro stazza, alte appunto più di due metri e mezzo e larghe quasi due, avrebbero potuto produrre diversi chilogrammi di materiale di qualità. In casa sono stati trovati anche 8 grammi di “ganja” pronta da fumare, un bilancino di precisione e materiale per il confezionamento delle dosi.

I due complici sono stati entrambi arrestati, ma subito liberati (erano incensurati) ma comunque a disposizione dell'autorità in vista del processo, già fissato per il prossimo dicembre. A far scattare l'intervento dei carabinieri sono state le segnalazioni dei ragazzi dell'oratorio.

Pare infatti che a seguito della potatura dei tigli, il forte odore della marijuana pronta al raccolto avrebbe richiamato la loro attenzione. Da qui la segnalazioni ai “grandi” dell'oratorio, e poi dunque ai carabinieri: fiutata la pista, i militari sono andati a colpo sicuro.

E' stato poi il proprietario di casa, una volta beccato in flagrante, a fare il nome del suo complice, il ragazzo di 22 anni (che abita però a Erbusco) a cui sarebbe stata affidata in toto la coltivazione. Sembrava tutto filasse liscio, almeno fino al taglio dei tigli. A volte il destino ci mette del suo.


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