Cronaca

Coniugi carbonizzati in auto: i fogli di carta in cui Thomas pensava al suicidio

In attesa dell'autopsia, che scioglierà definitivamente ogni dubbio sulla dinamica dell'omicidio suicidio di Padenghe, in paese (e anche a Lonato) non si parla d'altro. In casa i carabinieri hanno trovato i carteggi di Thomas Nilsson

L’auto dove sono stati trovati i corpi carbonizzati © Bresciatoday.it

Il dramma della disperazione si è consumato in pochi attimi, il tempo di una fiammata. Ma covava chissà da quanto tempo nella mente di Thomas Nilsson, il marito di Rosa Morelli: sono morti entrambi, per un più che probabile omicidio suicidio (in attesa dell’autopsia deve essere ancora considerata alla stregua di un’ipotesi) che ha lasciato sbigottiti le comunità di Lonato e Padenghe.

I due coniugi sono stati trovati carbonizzati, all’interno della loro auto (una Citroen C4) nella villa delle vacanze in Via Marconi a Padenghe, di fronte all’ex benzinaio e al ristorante Ketty, dove la coppia capitava spesso, e dove con i proprietari era nata una sincera amicizia.

Thomas Nilsson la accudiva da anni, la sua Rosa: da almeno un decennio. Il tempo in cui a lei era stato diagnosticato il morbo di Alzheimer, malattia degenerativa per cui non ci sono cure certe. Lui le era sempre stata vicino, giorno dopo giorno, con l’inesorabile scorrere del tempo (e il costante peggioramento della malattia).

Lo aveva scritto, nero su bianco, in alcuni carteggi che sarebbero già stati recuperati dai carabinieri. Uno sfogo di depressione e tristezza, forse anche di rabbia: si sentiva solo e impotente, da solo a combattere con una malattia che non lasciava scampo, né a lui né alla moglie.

A Lonato e Padenghe non si parla d’altro, ma era inevitabile. In questi giorni sono attesi i risultati dell’autopsia, che potrà così sciogliere definitivamente ogni dubbio sulla morte dei due coniugi. In particolare, servirà a capire se Rosa Morelli sia stata uccisa prima o dopo il rogo.

Nilsson ha cosparso di benzina la sua automobile, poi si è dato fuoco: tutto questo nel cuore della notte, allarmando così i vicini (i primi a telefonare al 112). Il resto è storia, anzi è tragedia. I due erano molto conosciuti a Lonato: la famiglia Morelli gestisce da tempo immemore la farmacia di Via Tarello.

Anche se Rosa non ci aveva mai lavorato: si era laureata in lettere e in psicologia, aveva insegnato in Italia (scuola pubblica e privata) per poi trasferirsi in Svezia, dove ha esercitato la professione di psicologa in una clinica statale. Qui ha conosciuto Thomas: i due si sono sposati, si sono amati per più di 40 anni. Fino al triste epilogo.


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