Cronaca

Rifiuti sotto la tangenziale, confermate le condanne a imprenditori e collaboratori

Anche il processo in appello conferma le condanne del primo grado, una trentina di anni di carcere per i vari imputati. Tra di loro il noto imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli

Foto di repertorio

Continua a far parlare di sé la (purtroppo) famigerata tangenziale di Orzivecchi, la “bretella” della Sp235 chiusa ormai da anni, e che diversi osservatori hanno definito come la strada “costruita sui rifiuti”. Poco più di un anno fa erano stati chiesti poco meno di 30 anni di carcere, per i vari imputati: nessuno sconto di pena, condanne confermate anche in appello.

La costruzione della tangenziale, e in particolare della variante di Orzivecchi, avevano fatto emergere un sontuoso “giro” illecito di rifiuti, alcuni di questi probabilmente finiti (indagini ancora in corso) anche sotto la nuova autostrada A35, la BreBeMi.

Scarti di lavorazione, rifiuti speciali o pericolosi: chissà cosa c'è là sotto. Tanto che la “bretella” di Orzivecchi è ancora chiusa al traffico, ormai da anni, e sono ancora stati predisposti carotaggi nel terreno per verificarne le “condizioni”, e le eventuali contaminazioni.

Queste invece le condanne confermate agli imputati. Tra questi l'imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, considerato tra i “deus ex machina” dell'organizzazione: lui si era aggiudicato l'appalto per la realizzazione dell'opera. Confermata la sua condanna a 6 anni di reclusione per traffico di rifiuti e frode.

Quattro anni e 6 mesi anche alla moglie, Orietta Rocca, e condanne confermate anche ai più fedeli collaboratori del marito: Andrea Fusco, Bartolomeo Gregori, Giovanni Battista Pagani (bresciano di Pontoglio) e Angelo Suardi. Sono stati condannati a 3 anni di reclusione.

Il cantiere della Sp235 è fermo dal 2010, quando venne sequestrato dalla magistratura. Già allora le accuse erano pesantissime: un ex assessore aveva detto di come nel manto stradale “era possibile fossero stati interrati materiali cancerogeni”.


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