Cronaca

L'orso affamato scende a valle: sbranati due asini, paura in paese

Un orso bruno di cinque anni si è svegliato dal letargo, dalla Val Brembana ha raggiunto la Valcamonica: qui ha sbranato due asini, come già successo nel 2015 e nel 2016

Orso bruno (foto d'archivio)

L'orso ha colpito ancora: come già negli anni passati, si è svegliato dal letargo con una gran fame, e per togliersi l'irrefrenabile sfizio è sceso fino a valle, in prossimità dell'abitato umano. Qui avrebbe ucciso e sbranato due asinelli che stavano in un prato recintato all'esterno di una cascina di Cortenedolo, frazione di Edolo.

Una scena straziante per i proprietari, che la mattina seguente al fatto si sono trovati di fronte le carcasse dei loro amati animali, utilizzati perlopiù per tenere “puliti” e tagliati i prati di loro proprietà. Uno dei due era stato completamente scuoiato, svuotato delle carni, insomma solo ossa.

L'altro invece sembrava fosse stato solo “assaggiato”, mangiato solo in parte e poi lasciato lì, forse addirittura in una straziante agonia. L'orso avrebbe mangiato fino a sazietà, per poi lasciare in loco le carcasse e allontanarsi nella notte. Da vero predatore, quasi non ha lasciato tracce del suo passaggio.

L'animale in questione è un orso bruno che ormai ha già cinque anni d'età, chiamato M18 e già immortalato più volte dalle foto-trappole, già noto purtroppo per le sue pericolose scorribande. Dovrebbe “soggiornare” in Trentino, nella zona del Monte Bondone e della Paganella, ma di solito per il suo lungo letargo invernale sceglie le montagne bergamasche.

Da Trento si sposterebbe tra Valcamonica e Valsabbia verso la Val Brembana, la sua zona di letargo. Da qui poi tornerebbe indietro con i primi caldi, attraversando parte della Valtellina e soprattutto la Valcamonica, da Edolo a Ponte di Legno fino a Pinzolo e di nuovo la Paganella.

Sarebbe questo il percorso che l'ha portato fino a Cortenedolo, dove appunto M18 ha sbranato i due asini, spinto dalla fame. L'asinello è uno dei suoi “piatti” preferiti: ne ha sbranati altri, sempre per fame, anche nella primavera del 2015 e in quella successiva.


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