Cronaca

Giovane fidanzata uccisa e buttata nel Lago di Garda: condannato a 30 anni

Confermata la condanna (in via definitiva) per Franco Mossoni, il bresciano di Malegno che nel 2014 uccise con una mazza la sua fidanzata Federica Giacomini

Aveva ucciso la fidanzata colpendola alla testa e fratturandole il cranio. Aveva poi nascosto il cadavere in un baule e gettato nelle acque del lago di Garda. Per Franco Mossoni, inevitabilmente, nessuno sconto di pena: anche la Corte di Cassazione, proprio in queste ore, ha confermato la condanna a 20 anni (in carcere) più altri 10 (in una struttura di recupero) per le accuse di omicidio e occultamento di cadavere.

L'omicidio

La vittima dell'omicidio fu la giovane Federica Giacomini, all'epoca compagna di Mossoni. Furono i genitori nel 2014 a denunciarne la scomparsa: volto noto nel mondo dell'hard e della pornografia, Giacomini era conosciuta anche come Ginevra Hollander. La dinamica di quello che successe quel giorno è stata confermata nei tre gradi di giudizio.

Mossoni e Giacomini abitavano insieme in un appartamento di Corrubbio di Negarine, frazione di San Pietro in Cariano in provincia di Verona. Qui venne consumato l'omicidio: Mossoni uccise la fidanzata con una mazzetta da muratore, colpendola più volte alla testa. A detta dello stesso Mossoni, il cadavere rimase due giorni in casa

Nel corso dei tanti interrogatori il 60enne di Malegno avrebbe detto di aver vegliato il corpo di Giacomini, sperando che la donna potesse risorgere “perché ogni tanto i miracoli accadono”. Niente di tutto questo, ovviamente: Giacomini era stata uccisa a mazzate, morta a soli 42 anni per la follia del suo amante, e poi gettata nel lago. Il cadavere venne avvolto nel cellophane e "seppellito" in un baule, a mo' di bara artigianale.

Il processo

In sede di processo a Mossoni è stata riconosciuta una semi-infermità mentale, che di fatto gli ha evitato l'ergastolo. Esattamente nel febbraio di cinque anni fa si presentò all'ospedale San Bortolo di Vicenza vestito da Rambo, scatenando il panico e finendo per essere subio arrestato. Solo in seguito venne indagato (e arrestato) per l'omicidio di Giacomini.

Condannato in primo grado, poi in Appello e adesso anche in Cassazione: la sentenza è ormai definitiva. Verrà ricordato come l'uomo che uccise due volte: oltre alla povera Giacomini, Mossoni fu considerato responsabile dell'omicidio di quello che lui considerava un rivale in amore, oramai più di 40 anni fa.


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