Una storia che ha dell'incredibile, colma di fantasiosa creatività ma pure di un po' di ingenuità. Raccontata da Vallesabbianews, narra di un marito e di una moglie, e con loro due bimbe piccole di 6 e 9 anni, che pur di ottenere la casa Aler del fratello (che tra poco lascerà la Valsabbia per l'Inghilterra) si sono inventati una strana storia di fantasmi.

Tra l'altro smascherata immediatamente dai carabinieri, a cui Mohamed e la moglie (i protagonisti della vicenda) si erano rivolti per denunciare i presunti fantasmi. Eccola, l'ingenuità: credere che militari addestrati non fossero in grado di sciogliere subito i nodi della fantasiosa matassa.

E' andata più o meno così. A raccontare la storia è Zhoor, pakistano che abita a Odolo e presto andrà a vivere in Inghilterra, dove già ci sono amici e parenti. E' lui che spiega cosa sarebbe successo al fratello Mohamed, in Italia da un po' ma ancora “zoppicante” per quanto riguarda l'italiano.

Una storia di spiriti, da far rabbrividire i maestri dell'orrore. O forse no. I fantasmi, hanno raccontato Mohamed e la moglie, hanno spostato il dentifricio, svuotato l'olio da cucina, addirittura dato fuoco ai cuscini, al divano e al materasso del letto.

Proprio questo “misterioso” fenomeno di auto-combustione ha illuminato la lampadina delle indagini: per questo marito e moglie sono stati denunciati per il reato di danneggiamento e incendio. Fine della sceneggiata: interrogati dai carabinieri, hanno ammesso le loro colpe.

Ma perché tutto questo trambusto, perché inventarsi di sana pianta una storia di fantasmi? Speravano di poterla utilizzare come “scusa” per ricevere la casa Aler del fratello, che presto sarebbe stata vuota. Più grande, più comoda per i bambini. Ma davvero: forse sarebbe bastato fare domanda, e compilare un modulo.