Cronaca

Focolaio di "Blue Tongue" in un allevamento: è allarme nel Bresciano

Un caso registrato di “blue tongue” in un allevamento di bovini a Milzano: ce ne sarebbe un altro a Ponti sul Mincio, in Veneto è una vera epidemia. La stalla verrà messa in quarantena

Un caso di Blue Tongue (Foto d'archivio)

Allarme rosso: anzi, allarme “blu”. In un allevamento bresciano di bovini di Milzano sarebbe stato infatti accertato un caso di “blue tongue”, noto anche come “virus della lingua blu” o “febbre catarrale”. Si tratta di una malattia infettiva, anche se non contagiosa, trasmessa ai ruminanti dagli insetti.

Si manifesta in bovini e ovini (nei secondi in forma più grave) ma pure nei cervi, con sintomi caratterizzati da infiammazione, congestione, edema alla testa, emorragie, ulcere. L'animale rischia comunque di morire. Il segno caratteristico, e sensibile anche a occhio nudo, è la lingua malata, che tende ad assumere un colore vicino al bluastro.

L'allarme è stato lanciato da un allevamento di Milzano: una mucca è stata contagiata. Il caso è già stato accertato: disposta la quarantena dell'allevamento, il probabile abbattimento del capo, controlli serrati sugli altri animali per almeno altri due mesi.

Il “check” costante dei veterinari dell'Ats e dei tecnici dell'Istituto Zooprofilattico, come da protocollo, proseguirà in una doppia fase: la prima, più stringente, fino a un raggio di 20 chilometri dal focolaio. La seconda fino ai 30 chilometri.

La questione è seria: si sarebbe già registrato un altro caso a Ponti sul Mincio, nel Mantovano. Mentre in ottobre il virus è letteralmente dilagato in Veneto: si sono registrati casi in provincia di Belluno, Treviso, Vicenza e anche Padova.

Per l'emergenza “blue tongue” si è mosso addirittura il Ministero della Salute, che ha emesso un decreto di controllo per tutta la Regione, con vaccinazioni obbligatorie in tutte province, anche a Verona.


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