La metropolitana di Brescia, inaugurata tra mille difficoltà, non ha mai raggiunto il cosiddetto ‘quorum’, il numero garantito di passeggeri giornalieri per poter ripianare nei tempi previsti i costi di avviamento e di gestione.

Obiettivo dichiarato quota 60mila (ma c’è chi invece ragionava nei termini dei 90mila passeggeri al giorno), quando invece la media reale si è attestata sui 40mila giornalieri: tanto peggio allora il crollo estivo, con la chiusura delle scuole, che ha portato il numero medio dei paganti sotto i 20mila al giorno.

Le prime conseguenze, in realtà anch’esse già annunciate, riguarderanno allora la questione delle tariffe, e coinvolgeranno proprio la fascia degli studenti, quella che in effetti ‘tiene in piedi’ il carrozzone quando il periodo scolastico è a pieno regime.

Otto euro in più all’anno per gli abbonamenti dei ‘cittadini’, i residenti del capoluogo, saranno invece ben 14 euro in più per i ‘forestieri’, quelli che vengono dall’hinterland e dintorni. Rimane fermo, al momento, il prezzo del biglietto singolo: ma, anche in questo caso, l’aumento è solo rimandato. Magari a Natale, come fosse un bel regalo.