Cronaca

Bresciano ostaggio dell'Isis, la minaccia: "Tre giorni e lo uccidiamo"

Un messaggio su Facebook terrorizza i bresciani: i presunti rapinatori di Sergio Zanotti, imprenditore di Marone, annunciano di volerlo uccidere entro tre giorni

Un miliziano dell’Isis (foto d’archivio)

Tre giorni, soltanto tre giorni: e poi chissà cosa succederà. La minaccia corre veloce, sul Messenger di Facebook: “Se il Governo italiano non risponde alle nostre richieste, uccideremo l'ostaggio entro tre giorni”. L'ostaggio è Sergio Zanotti, classe 1960 e di Marone: scomparso ormai da più di un anno.

E' dalla fine dello scorso novembre che di Zanotti non si avevano notizie certe, quando venne pubblicato un video in cui era proprio l'imprenditore rapito a chiedere aiuto al Governo. “Sono prigioniero in Siria da sette mesi – aveva detto Zanotti – e vi prego di intervenire, prima della mia esecuzione”.

Esecuzione che a quanto pare non c'è stata, ma che torna prepotentemente d'attualità con il messaggio firmato da A.J., probabilmente Abu Jihad, l'uomo che si dice membro di Al Qaeda e dell'Isis. Si sarebbe fatto vivo solo pochi giorni fa.

A intercettare per primo il suo messaggio il quotidiano Il Mattino: i giornalisti sarebbero rimasti per circa due ore in contatto con A.J., mentre veniva allertata anche l'intelligence. “Non mi credi? Allora ti mando una foto”, scrive il presunto jihadista.

E le foto arrivano: una pistola, il passaporto di Zanotti, un biglietto che reca una data scritta a penna (16 febbraio 2017). “Siamo in Siria, sono mesi che abbiamo contattato il Governo italiano – scrive ancora A.J. - ma a quanto pare a loro non interessa salvare una vita”.

La minaccia è concreta, almeno così sembra: “Gli faremo fare la stessa fine di Failla e Piano”, che poi sono i due ostaggi che lo scorso anno sono stati uccisi in Libia. E non è ancora finita. “Abbiamo con noi anche altri ostaggi, e di diverse nazionalità”, continua il jihadista.

“Se non accadrà nulla, allora molto presto vi manderò il video dell'esecuzione di Sergio”. I sospetti non mancano: sulla veridicità della conversazione i servizi segreti starebbero già facendo i dovuti accertamenti. Ma l'allerta ovviamente rimane alta.

Anche perché se fosse vero, allora il tempo stringe. Anzi, potrebbe essere addirittura scaduto. Sulla vicenda intanto è ancora aperta un'inchiesta, della Procura di Roma. Zanotti sarebbe stato visto l'ultima volta in aprile, all'aeroporto di Malpensa. Sarebbe stato poi rapito in Turchia, e ora trasferito in Siria.


Si parla di