Un'inversione a U che certo non si poteva fare, e che non solo ha strappato alla vita il giovane Manuele Mondini – di appena 26 anni – ma potrebbe avere anche pesanti risvolti penali per la donna che quell'incidente l'ha provocato: è stata infatti indagata per omicidio stradale e omissione di soccorso la 59enne camuna residente a Lovere che appunto sabato pomeriggio ha investito il giovane centauro di Gianico.

Uno schianto terribile: il 26enne è morto sul colpo dopo l'impatto, volato dalla moto e caduto rovinosamente a terra, sull'asfalto. La donna era a bordo della sua Toyota Yaris, lungo la Strada Statale 42 in territorio di Esine, quando per tornare indietro ha invertito il senso di marcia con un'inversione (che non poteva fare), proprio mentre stava arrivando la Yamaha di Mondini.

Il ragazzo ha centrato in pieno l'auto, che pure è andata in gran parte distrutta: nonostante il casco ben allacciato, il volo di diversi metri (e a quella velocità) non gli ha lasciato scampo. La donna non si è fermata subito, sicuramente spaventata per l'accaduto.

Nonostante i segni vistosi dell'incidente sulla sua vettura, ha proseguito per qualche centinaio di metri prima di fermarsi. Solo in un secondo momento ha chiamato i soccorsi, che comunque erano già stati allertati dagli amici di Mondini, che erano con lui in quel momento. A seguito dei rilievi e della ricostruzione da parte degli agenti della Polstrada, la donna risulta ora indagata per omicidio stradale e omissione di soccorso.

Tutta Gianico intanto si stringe al cordoglio della famiglia di Mondini. Manuele aveva soltanto 26 anni, si era da poco laureato in ingegneria e aveva già cominciato a lavorare. Abitava in Via Campelli insieme ai genitori: lo piangono la madre Liliana e il padre Maurizio, con loro anche il fratello più piccolo Simone.

La salma riposa all'ospedale di Esine, in attesa del nulla osta della magistratura. Ci vorrà ancora qualche giorno, poi sarà possibile organizzare il funerale. Per l'ultimo saluto sono attesi in tantissimi.