Cronaca

Manuela, 6 messaggi prima di scomparire: "Potrebbe essere stata rapita"

Sono ormai dieci giorni che nessuno vede Manuela Bailo, la 35enne di Nave scomparsa il 28 luglio scorso. Per i familiari gli ultimi messaggi potrebbero essere falsi

Manuela Bailo

Ci sono delle tracce sfocate qua e là, ma da più di una settimana invece non c'è più nulla: i messaggi Whatsapp che però non convincono i familiari, l'ultimo pare lunedì pomeriggio, un prelievo dal bancomat di 250 euro (ma che risalirebbe addirittura al 22 luglio), una vacanza già programmata con un'amica, nel periodio di Ferragosto, alto elemento che sembrerebbe escludere l'ipotesi dell'allontanamento volontario.

S'indaga senza sosta sulla scomparsa di Manuela Bailo, la giovane donna di 35 anni di Nave di cui non si hanno notizie certe ormai da sabato 28 luglio, quando nel pomeriggio si è allontanata dall'abitazione che ancora condivide con l'ex fidanzato, Matteo Sandri. I due erano molto legati nonostante la rottura del rapporto, ormai quasi un paio d'anni fa.

Le ultime immagini la ritraggono in casa, mentre sta preparando una borsa con qualche vestito: sono circa le 17.30 di sabato 28. Poi ci sono quei messaggi, in tutto sono sei, che sia per mamma Patrizia che per la sorella Arianna potrebbero essere falsi. Potrebbero essere stati scritti da qualcun altro: e in famiglia è molto più che un semplice condizionale.

In ordine, da sabato a lunedì. Il primo della serie arriva sabato sera, inviato all'ex fidanzato Matteo: “Ciao, guarda che non torno a dormire perché sono andata al lago”. Sono le 21.12: passano quasi 24 ore e arriva il secondo messaggio, alle 19.04 di domenica. “Guarda che mi fermo anche stasera, vado diretta al lavoro”. E invece al lavoro (al Caf Uil di Brescia) Manuela non ci è mai mandata. Ha mandato un terzo messaggio, la mattina presto, al suo responsabile dicendo che non si sentiva bene.

Gli ultimi tre Whatsapp per la famiglia sono indicatori di qualcosa che non torna. “Oggi e domani non ci sono a pranzo”, scrive Manuele alla madre. E poi a una collega di lavoro: “Sono andata dal medico, ho la bronchite. Torno venerdì”. E ancora all'ex fidanzato: “Sono con la Francy, avevo bisogno di parlare con lei, è l'unica che mi capisce”. Ma non è mai stata nè dalla sua amica nè dal dottore.

Il mistero s'infittisce. Non si trova il suo cellulare, non si trova nemmeno quello che utilizzava al lavoro. Nessuna traccia anche dalla macchina, una Opel Corsa grigia targata EF 460 GZ. I carabinieri hanno già tutti i tabulati telefonici, e sperano di trovare l'ultimo “aggancio”, la posizione esatta in cui il telefono di Manuela era acceso per l'ultima volta. E sono già cominciati gli interrogatori: ai familiari, agli amici. A tutti quelli che potrebbero sapere qualcosa.


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