Cronaca

Drogava e masturbava i compagni di classe della figlia: bresciano a processo

È cominciato il processo a carico del 47enne di Lograto accusato di maltrattamenti sulla figlia minorenne e violenza sessuale sui compagni della ragazzina. Le vittime hanno raccontato in aula gli abusi subiti

Foto d'archivio

Si sono seduti in aula di tribunale per raccontare, un'altra volta, i tanti pomeriggi da incubo vissuti a casa di una loro compagna di classe. Prima sarebbero stati offerti loro hashish e alcolici in gran quantità, poi, una volta storditi, sarebbero stati portati in camera da letto, dove il padre della ragazzina li avrebbe toccati nelle parti intime.

Questa la ricostruzione delle vittime, tutte minorenni e di età compresa tra i 14 e 15 anni, di quanto sarebbe accaduto all'interno dell'abitazione di un 47enne di Lograto (S.M. le iniziali), che viveva solo con la figlia minorenne, affidatagli dal Tribunale dopo la separazione con la moglie.

Un racconto che confermerebbe in pieno quanto già ricostruito dai Carabinieri di Trenzano durante le indagini, concluse lo scorso autunno. L'uomo, attualmente agli arresti domiciliari, avrebbe consumato stupefacenti (cocaina e hashish) e alcolici, offrendoli insistentemente anche ai giovani, i quali, dopo le prime resistenze, avrebbero accettato sempre più di buon grado.

Una volta assunto il mix di alcol e droga, il 47enne avrebbe cominciato a fare pesanti avances, poi le molestie: li avrebbe toccati nelle parti intime, fino a masturbarli completamente. Un incubo che sarebbe durato parecchi mesi: da novembre del 2015 fino a marzo del 2016, quando le vittime si sono rivolte ai carabinieri. 

Oltre all'accusa di violenza sessuale, quella di maltrattamenti ai danni della figlia. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, la giovane sarebbe stata presa a schiaffi, ma anche a bastonate in faccia e obbligata ad acquistare cocaina. Davanti al giudice la ragazzina avrebbe confermato le percosse subite, ma non i ripetuti abusi ai danni dei suoi compagni. 


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