Cronaca

Rubava soldi a genitori e bambini della scuola: dovrà restituire 25.000 euro

Consegnato il primo assegno, in tutto saranno cinque da 5mila euro ciascuno: nei prossimi mesi la verifica che i debiti vengano effettivamente pagati

Cinque assegni da 5000 euro ciascuno per risarcire almeno in parte i soldi rubati ai genitori e ai ragazzi della scuola Lana-Fermi di Via Guido Zadei a Brescia, oggi parte dell'Istituto comprensivo Nord 1: l'autore del deprecabile gesto, che in pochi mesi era riuscito a far sparire ben 38mila euro, un insospettabile papà che ora è finito a processo.

La notizia delle ultime ore è che tra le parti si sarebbe trovato un accordo, forse definitivo: il papà truffaldino risarcirà in tutto 25mila euro al Comitato genitori, coloro insomma che all'epoca (era il 2016) gli avevano affidato la gestione della tesoreria. Non è tutto, ma è qualcosa: i soldi verranno versati con cinque assegni da 5mila euro ciascuno.

Adesso sarà da vedere se saranno coperti: questo il dubbio avanzato a margine del processo dagli altri genitori e dai loro legali. Per questo è stata convocata un'udienza cosiddetta “interlocutoria”, durante la quale – tra un paio di mesi, il 17 dicembre – saranno verificati gli effettivi pagamenti, cioè se i soldi ci sono oppure no.

Fino ad allora non sarà ancora finita, e proseguirà per altri mesi: fino a quando insomma tutti i debiti concordati non saranno saldati. Una storia che aveva fatto grande scalpore a Brescia: per mesi i genitori non si erano accorti di nulla, e il padre scorretto si era intascato decine di migliaia di euro.

A far saltare il suo piano quasi perfetto il mancato pagamento di una fattura, per la fornitura di materiale scolastico: da qui erano partiti vari accertamenti che poi avevano smascherato il sostanzioso ammanco. Quei soldi, raccolti grazie alle donazioni, sarebbero dovuti servire per finanzarie attività didattiche, o l'acquisto di materiale.

E invece erano stati tutti indebitamente incassati dal tesoriere, un genitore come gli altri che era stato nominato proprio dal Comitato, e poi invece si era rivelato un abile ladro. Non è mai stato possibile sapere il motivo del gesto, e per cosa sarebbero stati utilizzati i soldi sottratti.


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