Cronaca

In centinaia per l'addio al giovane padre morto mentre lavorava

Una folla commossa ha gremito la chiesa parrocchiale di Iseo per l'ultimo saluto a Nicola Franchini, l'operaio 34enne di Ferrovie Nord che ha perso la vita in un drammatico incidente sui binari

Un silenzio assordante ha accolto la bara di legno chiaro nelle vie del centro di Iseo, fino al sagrato della chiesa di Sant'Andrea. Un silenzio carico di sofferenza per una morte così prematura, così ingiusta. Un grosso mazzo di fiori colorati sopra il feretro, intorno i volti degli amici, dei colleghi, dei compaesani. Su ogni viso la stessa espressione di attonito dolore.

Di Nicola Franchini, morto a soli 34 anni nel terribile incidente sui binari di venerdì notte, resta il ricordo indelebile di un giovane timido ma generoso, di un lavoratore instancabile, di un figlio modello e di un padre amorevole. Un uomo ben voluto dalla comunità, come dai colleghi di Ferrovie Nord, che non sono mancati nel giorno dell'ultimo saluto.

Sono tante le domande a cui la procura (che ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo) e la stessa azienda di trasporti (che ha avviato un'indagine interna) devono dare una risposta razionale. Interrogativi a cui il parroco, nell'omelia funebre pronuciata nel pomeriggio di lunedì, ha provato a spiegare attraverso la fede.

LE PAROLE DEL SACERDOTE E DEGLI AMICI:

"Non è facile parlare - esordisce don Giuliano Baronio - sarebbe più consono fare silenzio e condividere nel silenzio la sofferenza per la morte di Nicola, padre buono e dedito alla famiglia. Ma il mio compito è provare a dare una risposta alla domanda che vedo stampata su tutti i vostri volti: dove era Dio quella tragica notte e perché si è preso proprio un ragazzo così buono?  Venerdì notte Dio era lì, sui quei binari ad accogliere Nicola tra le sue braccia e dargli la vita eterna. Chi crede sa che solo la fede dà la forza per affrontare le disgrazie che vengono dagli uomini, da chi aveva il dovere di tutelare la vita di un lavoratore."

Oltre a pronunciare parole di conforto per la moglie Gaia, che dovrà crescere da sola due figli di 4 e 6 anni, Don Giulio Baronio ha rivolto un pensiero ai famigliari di Francesco Fusari, che si trovava insieme a Nicola sulla motrice travolta da un carico di rotaie e traversine sulla linea Brescia-Iseo-Edolo. Il 32enne di Iseo è ancora ricoverato in prognosi riservata al Civile di Brescia, ma non sarebbe in pericolo di vita. È tornato a casa invece Sperandio Barcellini, il terzo operaio presente sul luogo della tragedia. 

Al termine della cerimonia il ricordo degli amici di Nicola: "Sei stato un uomo altruista e generoso, un figlio e un padre modello, un lavoratore indefesso: per chi ha avuto il privilegio di conoscerti sarà impossibile dimenticarti. Il tuo nome rimarrà impresso nei nostri cuori per una vita intera".


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