Cronaca

Ha cercato di difendersi, uccisa da otto coltellate: così è morta Nadia

I risultati dell'autopsia a poche ore dall'interrogatorio di convalida di Abderrhaim El Moukthari, il marocchino di 54 anni accusato dell'omicidio di Nadia Pulvirenti. La ragazza è stata uccisa con 8 coltellate

Otto coltellate terribili e fatali, tra il torace e l'addome, da cui la giovane Nadia Pulvirenti avrebbe pure cercato di difendersi. Lo testimonierebbero le ferite sulle mani, i tagli, i sintomi di un disperato tentativo di salvarsi la vita. Non c'è stato niente da fare, purtroppo: troppo violenti i colpi inferti sulla giovane donna da Abderrhaim El Moukhtari, il marocchino di 54 anni ospite da un decennio alla comunità Cascina Clarabella di Iseo.

In queste ore dovrebbe essere convalidato il suo arresto, al termine dell'interrogatorio. Mercoledì intanto è stata eseguita l'autopsia sul corpo martoriato di Nadia, uccisa appunto da otto coltellate tra il torace e l'addome. I colpi sarebbero potuti essere di più, qualcuno sarebbe stato deviato nel disperato tentativo di difendersi.

La storia di El Moukhtari è una storia difficile che purtroppo comincia da lontano. Qualche precedente alle spalle, uno in particolare almeno una quindicina d'anni fa: si parla di maltrattamenti in famiglia.

Non ci sarebbe motivo, per quel raptus omicida. Quello che l'ha portato a uccidere con tale violenza una ragazza tanto giovane, che tra l'altro da qualche tempo era pure la sua terapista. Non c'era nessuno, quella mattina in quella stanza: alle 11 sarebbero state le grida di Nadia a spezzare l'inerzia di una giornata che mai nessuno avrebbe pensato potesse finire così.

El Moukhtari è in Italia da circa 20 anni: ha fatto il muratore e in giardiniere. Da un decennio era in cura alla Cascina Clarabella, comunità di riabilitazione psichiatrica in cui trovano posto una ventina di pazienti. Una volta portato in caserma, pare fosse completamente inconsapevole della sua furia assassina: “Voglio tornare a chiederle scusa”, avrebbe persino detto ai militari.

La vita della comunità continua, anche se le facce tristi potrebbero rimanere tristi per sempre. In attesa dell'esito dell'interrogatorio di convalida, emergono nuove indiscrezioni sulle prima dichiarazioni del presunto omicida. Non avrebbe confessato, ma avrebbe ammesso di voler “pagare” per quello che ha fatto. Anche se in prima battuta aveva detto di non ricordarsi nulla.


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