Incidenti stradali

Aiuta un ragazzo vittima di un incidente, viene travolto da un'auto pirata

La storia di Emanuele Barosselli di Costa Volpino: insieme alla compagna Paola stava aiutando un ragazzo vittima di un incidente

Mentre prestava soccorso ad un giovane ferito, insieme alla compagna Paola Cadei (che fa il medico) e a un volontario della Croce Rossa, ha rischiato di essere travolto da un pirata della strada. Un Fiat Doblò arrivato dal buio a gran velocità, che ha quasi colpito le auto ferme in mezzo alla strada, e nell'evitarle ha invece preso (per fortuna solo in parte) il 35enne Emanuele Barosselli.

Che ha voluto così raccontare la sua storia: “Vorrei solo non proseguire nella mia vita con il pensiero che quando si fa del bene soccorrendo una persona si possa rischiare la vita e comunque pagarne le spese. Per rimettermi in sesto ci vorrà tempo e denaro: sono spese che l'assicurazione della macchina che mi ha investito potrebbe coprire. Faccio un appello al guidatore, o a chiunque sappia qualche cosa”.

Tutto è successo a Camignone di Passirano, sabato notte verso le 3: Emanuele e Paola stavano tornando verso casa, a Costa Volpino, quando hanno visto una macchina ribaltata sulla Sp510. “Ci siamo fermati per prestare soccorso a un ragazzino che aveva appena fatto un brutto testacoda con la sua macchina. Il mezzo era distrutto e bloccato in mezzo alle due corsie di transito”.

Mentre le operazioni di soccorso sono in opera, arriva un'auto a gran velocità: è un Fiat Doblò bianco. “Dopo aver evitato per un soffio le macchine in sosta – scrive Emanuele – ha puntato verso di me. L'auto, dopo avermi investito, si è fermata 20 metri dopo solo per spegnere le luci e fuggire senza farsi prendere la targa”.

Tragedia davvero sfiorata: il 35enne è stato ricoverato alla clinica San Rocco di Ome. Il furgone gli è letteralmente passato sul piede, provocandogli la frattura di tibia e perone, tarso, metatarso e tallone. Dovrà essere sottoposto a diversi interventi chirurgici.

Indagano i carabinieri. “Io sto bene – conclude Emanuele – e non mi interessano vendette, non voglio mettere nessuno alla gogna. Ma faccio un appello al guidatore o a chiunque sappia qualcosa, per farsi avanti e risolvere pacificamente la questione, per me e soprattutto per tutte quelle persone, vittime della strada, che non possono più raccontare queste tristi storie”.


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