Incidenti stradali

Dramma sulla Provinciale: 2 ragazzi morti, autista senza patente per droga

Nuovi dettagli a margine della tragedia tra Soresina e Trigolo, dove hanno perso la vita due giovani stranieri: erano in otto, stipati in un furgone senza sedili né finestrini. L'autista era senza patente

Foto d’archivio

Con il passare delle ore emergono nuovi dettagli a margine della tragedia di domenica pomeriggio tra Soresina e Trigolo, al confine tra Brescia e Cremona, quando un Fiat Ducato vecchio di 20 anni è uscito di strada mentre trasportava un gruppo di otto giovani stranieri, in un buona parte richiedenti asilo ospitati da una cooperativa locale, a quanto pare di rientro dopo una mattinata di lavoro.

Il furgone si sarebbe ribaltato finendo fuori strada, e poi in un fosso, forse a causa di un colpo di sonno o di una distrazione dell'autista, l'esplosione di un pneumatico: anche lui è morto sul colpo, un egiziano di 32 anni che tra l'altro è risultato essere senza patente da quasi quattro anni, dal 2014 quando gli era stata ritirata per guida sotto effetto di stupefacenti.

Di fianco a lui un ragazzo senegalese di 23 anni, come gli altri sul quel furgone in fuga da guerra e miseria in cerca del “sogno europeo”. Infranto miseramente nello schianto di domenica, in un fosso: morto sul colpo a seguito della terribile botta. Il furgone su cui erano stipati pare non avesse nemmeno i sedili, senza cinture e senza finestrini.

Due i morti, purtroppo, e altri sei feriti tutti ricoverati in ospedale, alcuni di loro ancora in gravi condizioni. Un'altra storia di sfruttamento silenzioso? “Sembra che lavorassero in nero nella raccolta di abiti usati l'egiziano e il senegalese che hanno perso la vita nel Cremonese”, scrive Carlo Soricelli dell'Osservatorio indipendente sulle morti sul lavoro di Bologna.

“La cooperativa ha detto che non ne sapeva niente, dei lavoratori in nero che raccoglievano gli indumenti usati, con il loro furgone. Erano in otto: una nuova forma di caporalato che dalle campagne arriva anche ai servizi? Ecco questa è l'accoglienza che diamo ai profughi che chiedono asilo: lavorare in nero in attesa di una regolarizzazione che non arriverà mai”.

Secondo i dati pubblicati dall'Osservatorio, ad oggi in Italia (dal 1 gennaio) si contano già quasi 200 morti sul lavoro o in itinere mentre vanno o tornano dai luoghi di lavoro. Oltre ai due morti di Trigolo, in questi giorni hanno perso la vita anche un operaio friulano di 62 anni e un agricoltore nel Casertano. Negli ultimi dieci anni si contano circa 14mila morti bianche: una strage, nel silenzio.


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