Cronaca

Appalti truccati: arrestati due sindaci, coinvolto un imprenditore bresciano

Agli arresti domiciliari i sindaci dei Comuni bergamaschi di Foppolo e Valleve. Per gli inquirenti i due avrebbero conseguito indebitamente fondi pubblici e truccato alcuni appalti. Implicato nell’inchiesta anche un imprenditore bresciano

Foto d'archivio

Giuseppe Berera, sindaco di Foppolo, e Santo Cattaneo, primo cittadino di Valleve, sono finiti ai domiciliari con l’accusa di associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata per ottenere finanziamenti pubblici, turbativa d’asta, bancarotta fraudolenta. Per entrambi le misure cautelari, emesse dal gip del Tribunale di Bergamo, sono scattate lunedì mattina.

Secondo gli inquirenti i due sindaci bergamaschi, ex amministratori della ‘Brembo Super Ski’, avrebbero elaborato un ingegnoso piano per ottenere indebitamente fondi pubblici dalla Regione Lombardia, oltre 3,2 milioni euro, e truccato gli appalti per i lavori di riposizionamento di una Telecabina da 12 posti.

I due amministratori, accusati anche di falsificazione di atti pubblici, abuso d’ufficio e bancarotta fraudolenta per il fallimento della “Brembo Super Ski”, società partecipata, avrebbero operato con la complicità, a vario titolo, di una dipendente del Comune di Foppolo, della moglie di Berera e di due imprenditore - uno dei quali bresciano - tutti raggiunti da misure cautelari e interdittive.

Stando alle indagini condotte dalla Guardia di Finanza e dai Carabinieri di Bergamo, i due sindaci bergamaschi avrebbero falsamente rendicontato spese e investimenti per un valore di circa 16,5 milioni di euro, percependo indebitamente contributi regionali per oltre 3 milioni e 290mila euro. Nelle operazioni fraudolente risulterebbe coinvolta anche la moglie del sindaco di Foppolo, ritenuto il promotore del sodalizio. La donna è stata raggiunta dalla misura cautelare dell'obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Scoperto anche un trasferimento di circa 700 mila euro effettuato dalla Brembo Super Ski, poi fallita, in favore di una società di Hong Kong. Una spesa giustificata da una presunta attività di ricerca di investitori asiatici, ma l'intera operazione - con la quale sono stati distratti fondi in danno dei creditori - è stata nascosta attraverso una serie di artifici contabili, finalizzati a mascherarne la reale natura.

Sotto la lente degli investigatori è finita anche la gara bandita dal Comune di Foppolo per il riposizionamento di una telecabina sul nuovo tracciato "Ronchi-Montebello", oggetto d’incendio doloso nel luglio del 2016.  In tale contesto gli inquirenti ipotizzano che ci sia stato un accordo collusivo tra il sindaco, responsabile unico del procedimento, e un imprenditore bresciano, aggiudicatario ed unico partecipante alla gara. 

Nell’operazione sarebbe coinvolta un‘impiegata comunale, incaricata di istruire la procedura e di curare direttamente la predisposizione degli atti amministrativi propedeutici all'affidamento dei lavori. La donna è stata destinataria del provvedimento di sospensione dall'esercizio del pubblico ufficio, così come il bresciano è stato temporaneamente sospeso dall’esercizio della professione nei confronti di pubbliche amministrazioni.

Anche un altro appalto è risultato pilotato, quello riguardante il conferimento della direzione dei lavori e il coordinamento della sicurezza sul cantiere della telecabina incendiata. In questo caso sarebbe stato accertato un accordo collusivo tra il sindaco di Foppolo e l'unico ingegnere partecipante, nonché aggiudicatario del bando, che avrebbe operato in concorso con il fratello.