Per gli appassionati, appena pubblicato, è già il caso editoriale dell’anno. Un nuovo titolo si aggiunge infatti al lungo elenco delle guide del Gambero Rosso. Dopo ristoranti, vino e olio, bar e pasticcerie, pizzerie e street food, il nuovo volume prende in esame, per censirle e valutarle, le migliori espressioni di uno dei prodotti simbolo del made in Italy gastronomico. Oggetto negli ultimi anni di una vera rinascita: madame et monsieurs, sua maestà il gelato.

All’elenco non mancano ovviamente le gelaterie bresciane. I parametri utilizzati per la valutazione da parte degli ispettori del Gambero si rifanno al “Vademecum dell’Assaggiatore di Gelato”, e spaziano da aspetti che riguardano il locale alla degustazione vera e propria, che “deve coinvolgere tutti e cinque i sensi”.

Degli oltre 37mila esercizi presenti nel nostro Paese, nella guida Gelaterie d’Italia 2017 entrano meno di 300 indirizzi, valutati con un punteggio che va da zero a tre Coni secondo il livello di eccellenza raggiunto. Di questi solo 36 guadagnano i Tre Coni: poco più di uno ogni dieci selezionati, uno su 1000 su tutte le gelaterie italiane.

In Lombardia sono cinque a meritarsi i Tre Coni, tra questi nessun bresciano: La Pasqualina di Almenno San Bartolomeo (Bergamo), Paganelli e Pavè Gelati&Granite a Milano, L’Albero dei Gelati di Monza, il Chantilly di Moglia, Mantova.

Nessuno si guadagna il top della gamma, per ora, ma sono comunque cinque le gelaterie bresciane presenti nella guida. La migliore è la Ciocolat di Toscolano Maderno, con Due Coni: la titolare, Carmela Grotta, è stata premiata come miglior gelatiere emergente.

In classifica, con Un Cono, un’altra gelateria gardesana: La Casa del Dolce di Salò. Seguita a pari merito dalla gelateria Mille di Verolanuova. Grande assente, la città. Altri due locali infatti si meritato una segnalazione: Vassalli a Polpenazze, ancora sul Garda, e La Bottega del Gelato di Leno. La guida, presentata in anteprima a Rimini, sarà in libreria dai primi di marzo.