Cronaca

Un aiuto concreto alla Costa d’Avorio, martoriata dalla guerra civile

Quattro ambulanze e una quindicina di culle sono salpate da Genova per raggiungere l'ospedale di Bongouanu, cittadina di 30mila abitanti nel sud della Costa d'Avorio: solidarietà da Brescia, Mantova e Cremona

Un Paese martoriato dalla guerra civile, la necessità di ricevere aiuti costanti. La paura di non farcela giorno dopo giorno e la mancanza di strutture adeguate, per un problema sanitario che è sotto gli occhi di tutti. Il 18 novembre scorso sono partiti dal porto di Genova due container con quattro ambulanze, dodici culle con rotelle e tre culle incubatrici per neonati, direzione Costa d’Avorio del sud, verso l’ospedale di Bongouanu, piccola città di 30mila anime dove di aiuto c’è sempre bisogno, a 150 km dalla Capitale Yamoussoukro e a meno di 200 km da Abidjan. Questa è la piccola grande storia di Emergency Transport, iniziativa benefica a cura della ONG Pobic Promozione Opere Benefiche Invalidi Civili con sede a Brescia (Via Monte Grappa), a Cremona e a Bozzolo di Mantova.

Proprio da Bozzolo la presentazione ufficiale del nuovo e lungo viaggio di solidarietà, per un’operazione che è costata grossomodo 100mila euro. Dopo il Marocco (a Zagora) la Costa d’Avorio, e in contemporanea il progetto Cuore Aperto per i bambini e i ragazzi della Moldavia. Tutto è cominciato nel 2008, con un ‘gemellaggio’ sanitario con l’ospedale Poma di Mantova, e una prima parte dedicata alla formazione del personale locale dell’ospedale di Bongouanu, curato dal responsabile del 118 mantovano Gianpaolo Castelli.

“Lì c’è bisogno davvero di tutto – spiega il presidente della ONG Pobic, Paolo Novellini – non solo in termini di attrezzature ma anche per quello che riguarda i fondi da destinare alle cure, e di personale specializzato in grado di occuparsene. Proprio per evitare che i mezzi non vengano usati a causa dei pochi fondi ci prenderemo carico di tutti i loro costi di gestione fino alla fine del 2013, quando le cose saranno migliorate”.

I mezzi dovrebbero arrivare a destinazione in meno di dieci giorni da oggi. “Se ogni cittadino del mondo – fa sapere Novellini dalla homepage della ONG – senza distinzione di età, sesso, razza, religione o appartenenza politica, offrisse la sua mano all’altro senza chiedere nulla in cambio, nel mondo sparirebbero le ingiustizie, la fame e le guerre”. Buona fortuna Emergency Transport. Ma la fortuna da sola non basta: c’è anche una raccolta fondi: sul conto corrente postale c/c 14932461, o donando il 5 per mille all’associazione (codice fiscale 93047620195).

Dando anche un occhio ai tanti locali, bar, farmacie e ambulatori delle tre Province coinvolte. Si può trovare un piccolo box, dove lasciare un piccolo contributo per il progetto Cuore Aperto. Di cui si parlerà ancora.


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