Cronaca

Pinky: fuoco, botte e umiliazioni. "Vivi come un'occidentale"

Avrebbe voluto ucciderla perché viveva "troppo all'occidentale", l'ha quasi bruciata viva davanti ai suoi figli: condannato a 14 anni di carcere Ajaib Singh, l'ex marito di Pinky. Ecco le motivazioni della sentenza

Nessun tentato suicidio, nessuna istigazione: il marito avrebbe voluto ucciderla. Il motivo? Il suo vivere troppo occidentale. Questo quanto emerge dalle motivazioni della sentenza (che ha condannato a 14 anni di carcere Ajaib Singh, l'ex marito di “Pinky”) pubblicate in 25 pagine dal magistrato Maria Chiara Minazzato.

La storia purtroppo è nota, e risale al 20 novembre del 2015: quando a Dello il marito di Pinky, al secolo Parvinder Kaur Aoulakh, le diede fuoco al termine di una violenta lite. Furono i vicini di casa a salvarle la vita, quando il suo corpo era già in buona parte avvolto dalle fiamme.

Ustioni sul corpo, segni indelebili perfino sul volto: e nel gennaio scorso, dopo poco più di un anno, la sentenza che almeno un po' le dona giustizia. La storia difficile di una vita difficile, e di due famiglie legate a tradizioni ormai anacronistiche ma in India ancora molto diffuse.

Si erano sposati senza quasi mai conoscersi, all'inizio si sentivano solo al telefono, si vedevano solo in estate. La convivenza vera, solo in Italia: e non sono mai mancati i problemi. Le pressioni della famiglia, le difficoltà della vita quotidiana: poi la rabbia repressa di un marito che non aveva avuto un figlio maschio come primogenito, e che non sopportava una moglie abituata a vivere e vestire all'occidentale (lavorava in uno studio di Bagnolo). 

La colpa viene scaricata sulla giovane Pinky: stando alle ricostruzioni dei carabinieri, la donna sarebbe stata picchiata più volte, soprattutto nei mesi precedenti al tentato omicidio. In luglio aveva chiamato i carabinieri, era pronta a denunciarlo: ma era stata convinta a ritrattare su pressioni della famiglia stessa.

Un'escalation di violenza (condita dai problemi con l'alcol del marito) che era culminata in novembre, quando Pinky venne quasi bruciata viva. La donna nascondeva il dolore, aveva paura di deludere la famiglia, si era confidata solo con una vicina di casa. Le aveva detto di essere preoccupata per la sua incolumità, per la sua stessa vita.

E la sentenza parla chiaro: l'intenzione era una soltanto. L'ex marito (che oggi ha 33 anni) avrebbe voluto ucciderla, farle pagare torti che lei in realtà non aveva mai commesso. L'aveva cosparsa di liquido infiammabile, le aveva dato fuoco quando in casa c'erano i suoi due figli, di 2 e di 4 anni

Non contento, aveva continuato a picchiarla mentre lei era riuscita a liberarsi dai vestiti che ancora bruciavano. L'avrebbe pure presa a calci, lei piangeva e gridava, sono stati i vicini di casa a fermare quello che sembrava ormai un massacro annunciato.


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