Cronaca

Mistero al cimitero: un cuore di sangue sulla lapide del camionista-eroe

Passano le ore e gli inquirenti sembrano a questo punto aver escluso l'ipotesi dell'atto vandalico fine a se stesso: chiunque abbia varcato la soglia del cimitero di Sant'Eufemia sapeva dove dirigersi

Giampiero Miglio

Non un atto vandalico sacrilego e fine a se stesso: potrebbe essersi trattato in qualche modo di un gesto d'amore. Anche questa è una pista al vaglio degli inquirenti, impegnati a far chiarezza su quanto accaduto l'altra notte al cimitero di Sant'Eufemia. Le indagini sono affidate alla Questura di Brescia, che ha già messo in campo la Squadra Mobile e la Polizia Scientifica.

Al vaglio degli investigatori anche le immagini di videosorveglianza, all'ingresso e all'uscita, ma anche quelle tracce di sangue trovate un po' dappertutto. Su questo indagano i poliziotti, sul fatto che quel sangue sia stato concentrato in particolare sulla tomba di Giampiero Miglio, camionista eroe morto a 58 anni all'antivigilia di Natale di due anni fa.

Morì a bordo del suo camion, riuscendo comunque a mantenere il mezzo in linea retta ed evitare che l'incidesse coinvolgesse altre persone. Sulla sua lapide, vicino alla sua foto, è stato disegnato un cuore (a quanto pare con il sangue), una sola parola leggibile – “Pigia”, forse un soprannome – e altro che al momento non è stato ricostruito.

Certo qualcosa di brutto è successo al cimitero di Sant'Eufemia. Chiunque abbia voluto portare a termine quel gesto, anche se mosso da buone intenzioni, ha provocato danni consistenti ad altre tombe, lapidi, vasi e fioriere.

Chiunque sia stato, poteva essere ubriaco: tra le ipotesi non si esclude che sia inciampato cadendo sulla bottiglia di vetro trovata in prossimità dell'ingresso, e che solo successivamente abbia (o abbiano) deciso di lasciare quei segni con il sangue provocato dalla ferita.

L'atto vandalico fine a se stesso diventa sempre meno consistente con il prosieguo delle indagini. Chi è entrato al cimitero infatti sapeva dove andare, e lì è andato. Alla lapide di Giampiero Miglio, che forse conosceva, cui forse aveva voluto bene. Una storia strana che è ancora un mistero irrisolto. Ma più passano le ore, e più la chiusura del cerchio si avvicina.


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