Cronaca

Lo Stato ha deciso: via libera al nuovo impianto da 630 milioni di metri cubi di gas

A due anni dal Tar anche il Consiglio di Stato ha respinto le istanze di Comune e ambientalisti per la realizzazione del nuovo maxi-impianto di stoccaggio di Capriano, da 630 milioni di metri cubi

Foto di repertorio

Prima il Tar, adesso anche il Consiglio di Stato: la decisione è presa, il nuovo impianto di stoccaggio di Capriano del Colle si farà. Lo scrive il Giornale di Brescia: il colosso sotterraneo potrà “ospitare” più di 630 milioni di metri cubi di gas metano, che resteranno in letargo durante il periodo estivo per essere poi rivenduti nel periodo invernale.

Con buona pace degli ambientalisti, e anche del Comune che si era impegnato in prima persona, presentando appunto un primo ricorso al Tar per fermare il progetto, ricorso bocciato due anni fa, e un successivo appello al Consiglio di Stato, che ha bocciato in via definitiva anche la seconda istanza.

Ormai è deciso: il gruppo Engie (ex Gdf Suez) potrà realizzare il maxi-impianto di stoccaggio proprio ai piedi del Monte Netto, scavando quanto basta (in profondità) per ricavare un'area adatta a contenere centinaia e centinaia di milioni di metri cubi di gas.

Engie è una multinazionale francese che opera nel settore della produzione e distribuzione di energia elettrica, nel settore del gas naturale e delle energie rinnovabili. Fino all'aprile del 2015 era chiamata Gdf Suez: ad oggi risulta essere il quarto gruppo mondiale nel settore dell'energia, oltre ad essere il primo produttore indipendnete di elettricità e il primo fornitore di servizi energetici e ambientali al mondo.

Vanta anche il primato europeo sia per quanto riguarda la distribuzione che l'importazione di gas naturale, tra cui il metano che verrà appunto stoccato a Capriano. Il gruppo conta più di 150mila dipendenti, e un fatturato vicino ai 67 miliardi di euro.

La polemica sul nuovo impianto si trascina da anni. Gli ambientalisti del Comitato Salute e Ambiente di Capriano da tempo denunciano non solo le problematiche ambientali, ma anche i rischi (a loro avvisto) dal punto di vista sismico. Questioni e istanze respinte sia dal Tar che dal Consiglio di Stato.


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