Cronaca

Padre di famiglia ucciso a coltellate: in casa trovati droga e contanti

Omicidio a Calcinato, le indagini proseguono: in casa di Gennaro Esposito, il 37enne ucciso a coltellate da Dione Cheikh, sono stati trovati contanti, bilancini di precisione e droga

L'ombra della droga sul delitto di Calcinato: in casa di Gennaro Esposito, il napoletano di 37 anni brutalmente ucciso a due passi da casa, i carabinieri avrebbero recuperato hashish e cocaina, denaro in contanti e due bilancini di precisione. Non si esclude nessuna pista, al momento: una storia di problemi e degrado, nelle case popolari alle porte del paese.

Anche il suo assassinio ha un nome e un volto: si chiama Dione Cheikh, 34 anni e già noto alle forze dell'ordine per detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Anche Esposito era persona conosciuta dai militari della zona, sempre per lo stesso motivo. Ecco perché non si esclude il movente legato alla droga.

La dinamica dell'omicidio. I due sarebbero stati sentiti (e visti) litigare a casa di Cheikh, poco prima delle 20, in un appartamento al civico 6 di Via San Germano, in territorio di Calcinatello. Prima in casa e poi per strada, dove si sarebbe consumata la tragedia.

Due testimoni avrebbero assistito alla scena, i vicini di casa. Uno di questi stava rientrando a bordo della sua auto, avrebbe visto il 34enne senegalese impegnato a infierire sul corpo già martoriato del 37enne. Entrambi i testimoni, uno in auto e uno in casa, si sarebbero accorti della lama utilizzata per colpire.

Un coltello da cucina, che Cheikh avrebbe tirato fuori da un cassetto nel momento clou del litigio poi degenerato. L'uomo è ora accusato di omicidio volontario aggravato. A dare l'allarme proprio i due vicini di casa che avrebbero assistito alla scena.

La macchina dei soccorsi si è mossa rapidamente, ma per Gennaro Esposito non c'è stato niente da fare: troppo gravi le ferite riportate. Indagini serrate, in queste ore: il 34enne Cheikh verrà sicuramente sentito dagli inquirenti. Per il momento non avrebbe detto nulla, si sarebbe trincerato dietro le spalle dell'inevitabile silenzio del colpevole.

Non avrebbe opposto resistenza al momento dell'arresto: avrebbe aspettato i carabinieri in casa, mentre cercava ancora di ripulirsi dal sangue e dall'arma del delitto, già sequestrata dai militari. Nelle prossime ore si cercherà di capire con certezza definitiva il motivo del brutale omicidio.

La salma di Esposito dovrebbe essere sottoposta all'autopsia. Classe 1979, abitava da tempo nel Bresciano, in passato aveva fatto il pizzaiolo anche in zona. Sposato da circa tre anni, lascia due figlie ancora piccole, Angela e Greta.

Una situazione complicata anche quella di Dione Cheikh, per cui si erano già mossi i Servizi Sociali e per cui anche il padre (che aveva lavorato in municipio) aveva espresso una forte preoccupazione. Il 34enne era litigioso, e ancora legato al mondo della droga, nonostante lavorasse saltuariamente in un'azienda agricola poco lontana.


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