Cronaca

Brescia: limite di velocità di 30 chilometri all'ora in sette zone della città

Sbloccati i fondi per la realizzazione di sette nuove "zone 30" in altrettanti quartieri residenziali di città e di periferia. Investimento di 530mila euro, tutto pronto (forse) per l'autunno

Sette nuove “zone 30” in tutta la città, per alzare l'asticella della sicurezza stradale soprattutto in “difesa” di pedoni e ciclisti: finalmente sono stati sbloccati i fondi, i lavori potrebbero partire a breve. Il preventivo è di 530mila euro, l'obiettivo è quello di portare a termine le opere entro la seconda metà del 2017.

Ma come funzionano le “zone 30”? Sono di dimensioni variabili, ma servono appunto a “proteggere” pedoni e ciclisti. Solitamente annunciate con ampia segnaletica, sia orizzontale che verticale, con dei rialzi o in prossimità delle strisce pedonali oppure lungo tutta la tratta, in alcuni casi cambia pure la pavimentazione del manto stradale, come ad esempio in Borgo Trento.

Questi sono i quartieri interessati all'intervento: Villaggio Violino e Via Lamarmora, dove però alcuni tratti ci sono già e quindi si interverrà in un'ottica di completamento. Poi cinque nuove “zone 30”.

Sono previste a Urago Mella (Pendolina), in Via Chiusure e in Via Sant'Anna, nel quartiere Don Bosco e in Via Corsica, a San Polo (zona parco) e a Caionvico. Una scelta “scientifica” per migliorare la sicurezza stradale, e ridurre anche le emissioni.

Con l'istituzione di una “zona 30” si riduce la fase di accelerazione dei veicoli, con conseguente diminuzione del consumo di carburante (fino al 15% in meno, dati Wikipedia) e delle emissioni inquinanti (-27% ossido di azoto, -20% monossido di carbonio, -22% polveri sottili).

Nella “zona 30” il limite di velocità è ovviamente abbassato a 30 chilometri orari, invece dei 50 previsti dal codice stradale in ambito urbano. Abbassando la velocità si riduce di oltre la metà lo spazio di arresto, e si aumenta il raggio del cono visivo di chi conduce il veicolo.


Si parla di