Cronaca

Brescia: 248.400 euro a frati e suore dell'ospedale Civile

La somma è quanto stabilito da un accordo triennale siglato da azienda ospedaliera, Curia e Congregazione delle Suore Ancelle della Carità

La cappella dell'ospedale Civile

E' vero che non si può vivere d'aria, ma chissà cosa ne pensa il pauperista Papa Francesco degli 80.000 euro che - ogni anno - il Civile di Brescia sborsa ai cinque frati e alle cinque suore della cappellania.

A gennaio di quest'anno, infatti, è stata rinnovata con l'azienda ospedaliera la convenzione che prevede il pagamento, fino al 2016, di 6.900 euro mensili alla Curia e alla Congregazione delle Suore Ancelle della Carità. Per i cinque Frati Minori della Provincia di Lombardia San Carlo Borromeo, inoltre, un'abitazione e vitto gratuiti.

Una sommettina da 248.400 euro in tre anni. Ogni singolo frate, nonostante casa e cibo già pagati, ha uno stipendio mensile di 770 euro (610 ogni suora). Ci sarebbe poi da chiedersi, visto che sono pagati con i soldi dei cittadini italiani, chi controlla le ore svolte e la qualità del servizio di "assistenza spirituale" ai malati, servizio disciplinato da un protocollo d’intesa siglato nel 2005 tra Regione Lombardia e la Regione Ecclesiastica Lombardia.

Ma, al di là degli scontrini, c'è il discorso sulla laicità dello Stato, sul fatto che il Civile sia un ospedale pubblico e che magari tanti malati non vogliono avere nulla a che fare con la religione cattolica, tantomeno finanziarla di tasca propria. Ma questa è un'altra storia, una storia tutta italiana da tempo dimenticata.


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